martedì 27 febbraio 2018

Recensione film del momento

Cinquanta Sfumature di Normalità

Cinquanta sfumature di rosso… Dal titolo questo film, diretto da James Foley, dovrebbe proiettare in una dimensione dalle forti emozioni e dai colori passionali; invece i personaggi, già protagonisti di Cinquanta Sfumature di Grigio, rimangono avvolti nella nebbia della loro mediocrità:
Anastasia, una sorta di eroina moderna, non ha subito nessuna evoluzione e la sottomissione al marito la porta all’incapacità di agire senza di lui; il marito, Grey, le offre una cerimonia per le nozze dai toni sommessi, pur di risparmiare qualche spicciolo in previsione del viaggio di nozze in Francia; lo stupratore di Anastasia mette in pericolo la vita dei due tanto che la coppia non può muoversi senza la scorta.
Il film, comunque, non tradisce il titolo, ma coinvolge gli sposi in una tempestosa passione: Anastasia rimane incinta, ma la sua natura è quella della teenager imperitura, Grey è distante da sua moglie. Tutto si snoda attraverso i toni sbiaditi di una vita “normale” o forse al di sotto della normalità. Ma le sfumature di rosso hanno questo pregio: non devono necessariamente percorrere le strade del successo e della ricchezza, anzi, essendo sfumature, riportano lo spettatore a quella normalità dell’esistenza che nulla ha di eccezionale se non quella di far riscoprire la specialità dell’essere umano nella sua naturalità e nei suoi difetti.

Le pellicole precedenti erano basate sulla dominazione di un mondo con vestiti firmati, macchine costose, donne, ecc. Anastasia riesce a capovolgere questo mondo conducendo Grey ad un cambiamento radicale: dall’amore prettamente corporeo inizia l’amore come sentimento, con il cuore; Grey diventa un uomo con i suoi difetti, fragile, dall’umanità che nei precedenti film non c’era perché lui stesso era una “sex-machine”.







Caschetto Claudia, Linguanti Marta 3GR