Perché Eureka

Èureka è una parola greca (εὕρηκα,precisamente è il perfetto del verbo εὑρίσκω «trovare»). Significa «ho trovato» ed è una  esclamazione di gioiosa soddisfazione per la risoluzione di un problema difficile. 
Secondo la leggenda, sarebbe stata pronunciata da Archimede quando scoprì la legge fisica che va sotto il nome di «principio di Archimede». Quindi la testata giornalistica di un istituto intitolato ad Archimede non poteva avere un nome più indicato.
“Ho trovato” è stata anche l’esclamazione di ognuno di noi quando ha avuto l’idea per un articolo, una foto, un’intervista , una rubrica, uno scoop  per questo giornale.
“Ho trovato” sarà anche l’esclamazione di tutti i nostri lettori quando, sbirciando fra le pagine del nostro giornale, troveranno un articolo interessante da leggere e commentare, un input per pensare, riflettere, sorridere o sognare.
Quante volte siamo stati felici di cercare e trovare o di  ritrovare, intenzionalmente o per caso, un amico, un amore, un oggetto, un animale, un libro, un pensiero o semplicemente una sorpresa, un regalo, un bel voto o un sorriso o il campo per connetterci al cellulare o alla rete wi-fi. E il nostro “ho trovato” gioioso, il nostro evviva è stato poi subito condiviso, raccontato agli altri, al mondo.
Ci piace perciò  pensare che il nostro “eureka” sia una grande piazza virtuale in cui noi della redazione e voi lettori possiamo incontrarci per condividere e confrontare idee, informazioni,  immagini, emozioni, note musicali, riflessioni, versi che abbiamo “trovato” nella nostra quotidianità.  Sicuri che  ogni idea, qualunque essa sia, cercata, trovata o ritrovata, bizzarra o reazionaria, se non è  condivisa non ha vita lunga e produttiva.

Siamo quindi felici cari lettori di avervi trovati.  Eureka, evviva!  
Buona lettura!