Lezione in biblioteca immersi nel profumo di libri antichi
La professoressa Girgenti, ha ribadito che i testi sono i “rimasti” di
un patrimonio che era molto più ricco, in quanto una parte è stata ceduta
all'Istituto per Geometri al momento della sua istituzione, e questa parte
dovrebbe essere recuperata con la riunificazione dei due indirizzi a partire
dal prossimo anno scolastico, ma senz'altro un certo numero di testi nel corso
dei decenni è andato perduto, soprattutto per l'insensibilità culturale che nel
passato si è magari dimostrata non solo
verso un patrimonio di tal natura, ma anche rispetto al concetto di BENE COMUNE
di una comunità.
Il dottor Gregni ha invece ripercorso la storia del libro.
In particolare ha parlato della lavorazione del papiro, della pergamena, della
carta e di come i diversi supporti scrittorii hanno modificato il modo di
trasmettere il sapere. Ha anche parlato degli incunaboli e delle
cinquecentine che hanno fatto nascere
il libro moderno così come lo conosciamo. Abbiamo avuto quindi modo di
apprezzare la cinquecentina presente nella biblioteca e le seicentine e
settecentine.
Chi di noi non ha resistito alla tentazione di sfogliare questi libri che profumano di storia è stato invitato a indossare un paio di guanti per evitare di danneggiare questi tesori.
Circondati da libri e dal loro profumo, alcuni alunni del
corso S2 poi si sono dedicati alla lettura recitata di alcuni incipit dei
romanzi più belli della letteratura italiana e straniera e di alcuni versi di
Ungaretti, Merini, Quasimodo, Prevert e Dante che erano stati selezionati in
classe.
Per noi appartenenti alla generazione dei nativi digitali
questo tuffo nel passato e nella storia del sapere tra gli antenati (o i
prototipi) dei libri e degli ebook è stato un momento particolarmente
emozionante, un’escursione fuori dal
tempo e dalla routine scolastica cui siamo abituati e che è caratterizzata da lavagne
interattive, registro elettronico, badge, aule multimediali, interrogazioni e
campanella. E’ proprio il caso di dire, utilizzando le parole di Newton, di cui
nella biblioteca sono conservate alcune opere in edizioni in latino del '700, che noi uomini moderni siamo dei “nani sulle
spalle dei giganti del passato”.