venerdì 29 marzo 2024

Dante e gli ignavi

Scegliere o non scegliere? Questo è il dilemma

Dante, raccontando la sua esperienza ultraterrena nell'aldilà, incontra ancor prima dell'inferno, nell'anti inferno, una tipologia di persone che nella vita non hanno mai avuto il coraggio di schierarsi, né dalla parte del bene, nè dalla parte del male, questi vengono classificati come “ignavi”. Gli ignavi vengono quasi snobbati da Dante, addirittura passandoci davanti, facendo parlare Virgilio, ci fa notare che secondo lui gli ignavi non vanno proprio presi in considerazione. Infatti il poeta che accompagna Dante gli dice “non ti curar di loro" come a far capire che non vanno nemmeno degnati di uno sguardo. Ma effettivamente chi sono gli ignavi?
Gli ignavi sono persone senza coraggio, senza abbastanza forza psicologica da riuscire a ragionare con la propria testa, persone che per evitare le conseguenze, evitano direttamente di decidere, e preferiscono non schierarsi, né per fare del bene, né per fare del male. Infatti l'ignavia è la paura di prendere una posizione, paura che però non viene sconfitta e si rimane nell'infinito “loop” della fuga dei propri pensieri. Io ho riflettuto a lungo sui probabili motivi dell'ignavia, e l'unica cosa che mi salta in mente è che queste persone vengono mangiate vive dalla paura di sbagliare, e quindi evitano le decisioni confondendosi tra la folla, per non farsi notare, quindi vivono nascondendosi e seguendo la massa. Dante già dal 1300 ci parla degli ignavi, ma dopo più di 1000 anni la storia continua a ripetersi, e, gli "'eterni indecisi”, se così possiamo chiamarli, continuano a non decidere, facendo vincere l'indifferenza piuttosto che la propria opinione. Preferiscono seguire invece il pensiero altrui, facendo ragionare gli altri al posto loro probabilmente per poter poi puntare il dito nel momento in cui alla fine la scelta era quella sbagliata. E ragionandoci sopra la domanda viene spontanea: come è possibile che, se è vero che a tutto c'è una soluzione, non si trova soluzione all’ignavia? Basterebbe solo un po' di coraggio, un poi di forza d'animo per riuscire a rafforzare il proprio carattere e prendere una posizione, e in realtà sarebbe un' ottima alternativa uscire dalla famosissima “comfort zone”, quella zona comodissima e altrettanto pericolosa che ti condanna a stare fermo, e ti tiene intrappolato, con i piedi attaccati al suolo senza lasciarti andare liberamente. Il problema è che non ci si rende conto che rimanendo comodi ci si sta soltanto auto sabotando, ed effettivamente se Dante li lascia addirittura nell'anti inferno è perché probabilmente ha capito che per queste persone non c'è proprio speranza. Dante però non è l'unico ad averci parlato degli ignavi, infatti, Primo Levi, uno scrittore vittima dell’ignoranza umana, che è riuscito a sopravvivere ai campi di sterminio, spiega in uno dei suoi testi che esistono tre zone, c'è una zona bianca che rappresenta il bene, e una zona nera che è invece simbolo del male, ma tra il male e il bene c'è una zona pericolosa, chiamata zona grigia che è invece la rappresentazione dell'indifferenza, in questa sorta di nuvola Primo Levi riprende il messaggio di Dante quando passa dall'anti inferno, raccontando che questa zona grigia è la rovina degli uomini, che per la paura delle conseguenze evitano di prendere posizione. Per quanto mi riguarda non penso di non aver preso una decisione, anzi, ho sempre scelto, anche nei casi meno convenienti, e spesso ho scelto il male, come però, altrettante volte ho scelto il bene, e personalmente non mi sono mai pentita di aver preso queste decisioni, anche quando erano sbagliate, perché, in fondo, meglio il rimorso del rimpianto.

Damiana Belluardo 3t1