martedì 2 aprile 2024

Recensioni...

 L’Archimede nell’opera di Francesco Rando

Giorno 22 marzo è stato presentato il libro “Donna-Sicilia, ovvero la Sicilia al femminile” di Francesco Rando presso la Fondazione Grimaldi di Modica. Di fronte ad un folto pubblico, si sono alternati i relatori dell’evento, ognuno dei quali ha approfondito alcuni aspetti del poliedrico saggio, definito dallo stesso autore “Breve e personale guida mitologica, storica, culturale, artistica, monumentale, paesaggistica…della Sicilia sudorientale”.
L’opera, che breve non è, è “quasi una piccola enciclopedia, perché le pagine oltrepassano il migliaio e spaziano fra i più svariati e affascinanti temi che vanno dal mito alla storia, dal paesaggio alla cultura, dalla filosofia, alla letteratura, all’attualità politica, economica e sociale”. Così delinea l’opera il compianto pittore ragusano Franco Cilia, autore della Prefazione e dell’immagine di copertina. All’artista recentemente scomparso, amico di Francesco Rando, è stato dedicato un momento di ricordo con la lettura della Prefazione da parte del Prof. Giancarlo Rando, docente universitario nonché figlio dell’autore. Presente all’evento anche il nipote del maestro Franco Cilia, in rappresentanza della famiglia. Alcuni suoi quadri, con i loro colori intensi e l’anelito di infinito, adornavano la sala, mentre la fisarmonica del maestro Gino Carbonaro allietava l’evento con intermezzi musicali.

L’aspetto filosofico dell’opera è stato approfondito da Mons. Ignazio Petriglieri, Vicario generale e Responsabile cultura della Diocesi di Noto. Petriglieri si sofferma sui temi del progresso della scienza, dell’emancipazione dell’uomo e della sua tracotanza, toccando il mito di Prometeo e della ribellione, il nichilismo metafisico del modicano Carmelo Ottaviano e il tema della speranza che passa attraverso il progresso delle arti liberali. Al tempo stesso, padre Petriglieri mette in luce come l’opera riesca a conciliare i grandi temi filosofici e mitologici con quelli più feriali e popolari della vita quotidiana della Sicilia e della sua gente, a testimonianza della presenza attiva di Francesco Rando nel suo territorio e della sua spiccata “sicilianità e modicanità”.


Gli aspetti storici dell’opera sono evidenziati dall’Avv. Salvatore Campanella, presidente della Fondazione Grimaldi e moderatore dell’evento. Egli racconta alcuni episodi storici narrati nel libro e vissuti in prima persona dal padre dopo la Seconda guerra mondiale. Si sofferma anche sulla figura di Clemente Grimaldi, sia come agronomo, celebre per aver salvato i vigneti siciliani e francesi del tempo colpiti dalla fillossera, sia come illustre uomo politico, che riesce a ricostruire in poco tempo la città di Modica dopo la disastrosa alluvione del 1902. Nominato presidente del Comitato di soccorso, mobilità l’intera Italia in una gara di solidarietà nazionale per raccogliere fondi e costruire in soli due anni il quartiere Milano-Palermo e cambiare volto alla città di Modica.

Il prof. Rosolino Balistrieri, Dirigente Scolastico dell’Istituto “Archimede” di Modica, tratteggia il ruolo dell’Istituto nell’opera di Rando, che nella scuola ha svolto 30 anni di insegnamento, in qualità di docente di Italiano e Storia. Il preside ricorda la storia illustre del più antico Istituto della città, fondato nel 1864 come Regio Istituto Tecnico: scelta lungimirante perché la formazione di professionisti in campo commerciale avrebbe favorito lo sviluppo economico del territorio. Quindi, vengono delineati i nomi degli studenti e docenti illustri dell’Istituto, quali i fratelli Clemente e Giovan Battista Grimaldi ed Emanuele Pisani, studioso di ragioneria alla fine dell’Ottocento e a cui la città ha dedicato nella stessa giornata del 22 marzo un incontro promosso dai dottori commercialisti di Ragusa per il suo contributo nella storia della ragioneria. Balistrieri racconta quindi il periodo della Preside Maria Iemmolo, gli anni ’80 e ’90, gli stessi in cui insegnò il prof. Rando. Proprio in quegli anni, nasce la vocazione internazionale dell’Istituto, con le prime esperienze di scambio classi fra paesi europei, poi i progetti Comenius, e ora con le esperienze all’estero delle mobilità Erasmus.

Molte le personalità che hanno studiato alla “Ragioneria” e si sono affermate in vari campi: deputati, senatori, dirigenti di grandi aziende, come anche attori famosi, quali Marcello Perracchio e Andrea Tidona. Al di là dei personaggi illustri, l’Istituto ha formato generazioni di geometri e ragionieri, tanto che quasi in ogni famiglia c’è almeno una persona che si è diplomata all’Archimede. Molti gli alunni che hanno conseguito il diploma qui e che vi ritornano da docenti. Fra questi vi sono anche gli ex alunni del prof. Rando, coloro che nel libro lui chiama “i compagni e le compagne” del suo percorso di docente. In fondo, la storia dell’Archimede è la storia della città di Modica e, secondo il prof. Balistrieri, dirigere l’Istituto è un onore e una grande responsabilità, fortunatamente condivisa con tutti i docenti che quotidianamente collaborano e che, come il prof. Rando, dedicano impegno e passione al lavoro di insegnante.



Articolo su RTM News:

https://www.radiortm.it/2024/03/29/532501/