mercoledì 15 dicembre 2021

La scuola è come una seconda casa

Riflessione sul diritto allo studio

 



Immagine tratta dal web
Il diritto allo studio al giorno d’oggi, come anche in passato, dovrebbe essere uno di quei diritti di cui tutti i ragazzi del mondo dovrebbero godere e, soprattutto, usufruire. In Italia questo diritto è assicurato dall’art. 34 della Costituzione, massima fonte legislativa, in cui i padri costituenti, a cui è stato affidato il compito di stilare la Costituzione post referendum popolare con il quale i cittadini italiani votarono per la repubblica, affermarono l’accessibilità gratuita all’istruzione e l’obbligatorietà di frequenza scolastica, riconoscendo l’importanza della scuola nella società. Purtroppo, ancora oggi, in alcuni Stati del mondo questo diritto non è stato ancora riconosciuto, raggiungendo tassi di analfabetizzazione superiori anche al 50%!Ne “Il presente non basta” di Ivano Dionigi, l’autore afferma l’importanza del ruolo della scuola, che non deve offrire solamente una formazione dal punto di vista delle competenze, ma anche dal punto di vista umano, compito che niente e nessuno potrebbe svolgere in maniera migliore; infatti, come afferma Dionigi, la scuola è una vera e propria fase della vita di ogni ragazzo, diventa quasi una seconda casa per quest’ultimo, anche se spesso, fin quando ci si trova all’interno di questa fase, non se ne riconosce l’importanza. Io mi trovo d’accordo con la tesi enunciata dall’autore del saggio, infatti ritengo che, con l’avvento della tecnologia, nei ragazzi stiano scomparendo quei valori a cui già i nostri genitori attribuivano molta più importanza, come per esempio il concetto di identità culturale, professionale e anche personale. Dionigi definisce i cittadini della società di oggi come “cittadini digitali”, mettendo in evidenza, già dal nome a essi attribuito, come l’avvento della tecnologia abbia stravolto il loro modo di pensare e di comportarsi, ponendo particolare attenzione alla tematica delle macchine che sostituiscono gli insegnanti e dell’importanza dei libri. Infatti oggi si pensa spesso che gli insegnanti possano essere sostituiti dalle macchine, tuttavia così facendo, si dimentica uno degli aspetti più importanti della scuola, quello della formazione umana. Se un uomo è pieno di conoscenze, ma privo di valori, potrà anche avere successo nella vita, ma fallirebbe inevitabilmente come persona.
Altro punto importante toccato dall’autore è quello dell’importanza dei libri e di come essi resistano alla smaterializzazione; qui si può notare un’analogia con il pensiero di due grandi autori della letteratura italiana, quali Ugo Foscolo e Francesco Petrarca. Il primo, infatti, ne “I Sepolcri” riteneva la scrittura come ricordo indelebile di un uomo, in grado di resistere nel tempo, ricordando, nel passare dei secoli, il pensiero e gli ideali di un uomo; il secondo, invece, mettendo in evidenza la caducità della vita terrena, ritiene la scrittura l’unico strumento in grado di assicurare la gloria con il passare del tempo.
Si può dimostrare la validità della tesi di Dionigi già tra i banchi di scuola, dove si leggono e studiano opere e documenti vecchi anche mille anni, ma in cui si possono riconoscere, in maniera sempre più marcata man mano che l’opera è vicina ai nostri tempi, valori e ideali universali.
Compito importante della scuola è quello di istruire al dialogo. Dionigi afferma, infatti, che il dialogo pacifico può avvenire in presenza di culture diverse, pratica che, se viene a mancare, porta al conflitto. Al riguardo si può fare riferimento al verso di Dante “fatti non foste a viver come bruti, /ma per seguire virtute e canoscenza”, dal quale si può vedere come l’uomo, in quanto dotato di razionalità, non si deve far sopraffare dagli istinti, entrando in conflitto con gli altri uomini; ciò è possibile solamente se si è dotati di una certa cultura e istruzione.

 

 

Niccolò Caschetto – Classe 5^ T1