mercoledì 25 maggio 2016

Racconti di popoli

La festa di San Giorgio a Modica: emozioni e suggestioni

San Giorgio è il santo patrono della città di Modica, è il megalomartire che rappresenta la vittoria contro il male. La leggenda vede la figura di San Giorgio come colui che ha liberato le fanciulle della Cappadocia dal drago ed è così rappresentato nelle statue. La figura di S. Giorgio simboleggia la rinuncia ai beni materiali e a ciò che rappresenta il paganesimo; infatti da pagano si è convertito al cristianesimo accettando tutti i sacrifici che ciò comporta. Ecco quindi che l'uccisione del drago viene a significare la vittoria del bene contro il male e quindi dell'amore sulla morte; morte intesa come peccato e, quindi, il trionfo di Dio che vediamo noi cristiani sotto il segno della Pasqua.
Questo è il motivo per cui anche la figura di San Giorgio qui a Modica viene vista come una continuazione della risurrezione.
Il presidente dell'Associazione Portatori di San Giorgio, Marco Borrometi, ci dice che la festa liturgica è il 23 aprile ed è il giorno in cui l'associazione organizza la processione con la riproduzione della statua in miniatura per i piccoli portatori.
La processione percorre un anno le vie di Modica Alta e un anno le vie di Modica Bassa. La domenica successiva al 23 aprile si ha la trionfale uscita del simulacro, con raffiche di "'nzareddi", che sono strisce di carta colorata preparate un paio di mesi prima dai portatori. L'uscita è il momento più emozionante: il popolo e soprattutto i portatori acclamano il santo protettore della città, gridando "A chi 'nmputtamu a nuddu? " e "A ccu è u patruni ri Muorica?" rispondendo "Giorgio Giorgio". Il simulacro viene portato a spalla dai portatori che in certi posti fanno correre il santo, con la cosiddetta "carica", che rappresenta il galoppo del cavallo. Ad accompagnare la processione ci sono due bande la "Civica Filarmonica" e la "Belluardo-Risadelli" e sono presenti anche le confraternite religiose di altri paesi. Il simulacro prima percorre le vie di Modica Alta, facendo delle soste cioè dei momenti di preghiera o delle tavolate. La sosta più importante di Modica Alta è a casa di Nino Baglieri, detto "il santo di Modica". Nino era molto devoto a S. Giorgio e, paralizzato a causa di una caduta da un'impalcatura, non poteva più andare in chiesa. Il santo andava e va ancora oggi a casa sua. Un'altra tappa fondamentale è il Pizzo, la parte più alta della città in cui i portatori fanno "affacciare" il simulacro per salutare il popolo. La statua viene portata nella chiesa di Santa Margherita, fidanzata del glorioso martire e qui viene fatto un momento di preghiera. In occasione di questo anno giubilare San Giorgio è stato portato nella basilica della Madonna delle Grazie. Anche lì la folla si è fermata per un momento di preghiera e al grido "W SAN GIOGGI", i portatori hanno alzato il simulacro come segno di saluto alla parrocchia che ha accolto la presenza del santo patrono. Al rientro della processione uno spettacolo pirotecnico ha salutato il simulacro e a seguire i tradizionali "giri". Il simulacro viene poi rimesso nella sua cappella per circa due settimane dopo la festa.

 Francesca Di Raimondo e Giovanna Spadaro 3s2