Il Regno Unito esce dall’Unione
Europea
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Il regno unito ha preso questa decisione per due
motivi fondamentali: il primo è legato a motivi economici, mentre il secondo è
legato all’eccessiva immigrazione dei cittadini europei. Un’altra ragione
chiave riguarda la riconquista della sovranità, la quale stava iniziando a
perdersi trasferendosi a Bruxelles. Per gli elettori, nonostante la riconquista
della sovranità sia rientrata tra le loro priorità, prendere una decisione di
tale grandezza si è rivelato abbastanza complesso. La questione, aperta e
affrontata intorno al 2017, ha visto schierarsi in due parti non solo i
cittadini inglesi ma anche molti economisti che hanno valutato in modo spesso
obbiettivo i vari pro e contro legati all’uscita. Tale questione è rimasta
aperta per circa due anni, portando più volte il popolo britannico alle
votazioni; ottenendo come risultato una percentuale del 51,89% di voti favorevoli
all’uscita, il 29 marzo 2017 l’ambasciatore del Regno Unito consegna
ufficialmente la lettera del primo ministro Theresa May al presidente del
consiglio europeo Donnald Tusk, dando così l’avvio alla procedura dell’articolo
50. Successivamente, il 29 ottobre 2019, il primo ministro Boris Johnson
ottiene il via libera per una nuova tornata elettorale il 12 dicembre dello
stesso anno. Le varie conseguenze negative all’uscita del Regno Unito previste
dagli economisti non sono riuscite ad influenzare parte degli elettori di
estrazione sociale umile, e il partito conservatore ottiene dunque la
maggioranza assoluta dei seggi; l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea è
ufficialmente e definitivamente pianificata per il 31 gennaio 2020. Inizia così
per l’Unione Europea un nuovo tempo senza l’influenza e il potere di uno dei
più grandi stati che ne aveva finora fatto parte.
Rosario Arena - classe 3S1