Tolo Tolo
E'
questo il titolo del nuovo film di Checco Zalone, uscito in tutte le
sale cinematografiche già dal primo gennaio del nuovo anno. Con il
solito tono umoristico e alla portata di qualsiasi spettatore di
tutte le età, Zalone ci racconta in modo singolare il viaggio di un
popolo che proviene dall'Africa e di cui oggi non si fa che
parlare.
Scandisce tutti i diversi argomenti di un unico tema, affrontando però le vicende dal suo personale punto di vista che si rivela subito comune a quello dell'italiano medio.
Parla di fatti concreti e li rende velocemente tangibili agli occhi di un popolo che ha ormai quasi dimenticato parte dei propri principi.
Scandisce tutti i diversi argomenti di un unico tema, affrontando però le vicende dal suo personale punto di vista che si rivela subito comune a quello dell'italiano medio.
Parla di fatti concreti e li rende velocemente tangibili agli occhi di un popolo che ha ormai quasi dimenticato parte dei propri principi.
Non
si è ancora capito di cosa stiamo parlando?
“Tolo
Tolo”, un film sulla questione degli immigrati.
Certo
sarebbe questa la risposta immediata alla domanda “Di cosa parla?”
- eppure posso dirvi che è ben altro che un banale e divertente
film su questa gente e sul loro modo di vedere l'Italia e l'Europa
tutta come simbolo di salvezza.
Zalone,
come è suo solito fare, anche stavolta ha nascosto bene un
significato intrinseco dietro delle battute popolari lasciando
passare messaggi di fratellanza e integrazione recepibili solo da chi
ha già aperto la propria mente, non chiudendola come un porto.
Il suo personaggio si vede protagonista del famoso “grande viaggio”, si sente parte integrante del gruppo al punto di pensare “su una cosa non avevo più alcun dubbio: io ormai ero uno di loro”; viaggio intrapreso però in modo quasi superficiale e certamente esterno alle speranze di salvezza degli uomini e delle donne con cui condividerà prima un furgone, poi un villaggio e infine un barcone. Emerge spesso il tema del colore della pelle, ma stavolta è un cittadino bianco a creare problemi all'interno di un popolo di pelle scura. “Figliolo, abbiamo tutti del razzismo dentro, si combatte con l'amore” questa è una delle frasi dalla quale traspare la caratteristica fondamentale di ogni uomo che vede spesso una minaccia in qualcuno diverso da sé.
Il suo personaggio si vede protagonista del famoso “grande viaggio”, si sente parte integrante del gruppo al punto di pensare “su una cosa non avevo più alcun dubbio: io ormai ero uno di loro”; viaggio intrapreso però in modo quasi superficiale e certamente esterno alle speranze di salvezza degli uomini e delle donne con cui condividerà prima un furgone, poi un villaggio e infine un barcone. Emerge spesso il tema del colore della pelle, ma stavolta è un cittadino bianco a creare problemi all'interno di un popolo di pelle scura. “Figliolo, abbiamo tutti del razzismo dentro, si combatte con l'amore” questa è una delle frasi dalla quale traspare la caratteristica fondamentale di ogni uomo che vede spesso una minaccia in qualcuno diverso da sé.
Eppure
Zalone, nonostante si riconosca diverso da quel popolo, ha voluto
sottolineare l'allegria e la voglia di ricominciare negli occhi e nei
gesti di quella gente, partendo proprio dai “viaggiatori” più
piccoli. Si rende conto grazie ai brevi racconti di un ricco e famoso
giornalista francese di quanto possa essere vario il mondo, e di come
ogni essere umano riempia i propri spazi di vita con obiettivi e
ideali diversi. Il personaggio di questo giornalista spiega: “I più
poveri che ho conosciuto sono così poveri che hanno soltanto i
soldi”, capiamo così quanto sia importante per certa gente il bene
materiale, e quanto poco invece lo sia per chi di ricchezze monetarie
non ne ha mai conosciute: quella gente è ricca dentro, non ha
bisogno di denaro per dimostrarlo!
Infine
Zalone illustra ai più piccoli l'immagine della fortuna figurandola
come una “cicogna strabica”.... o forse cieca?
Sì,
perchè nessun uomo nasce in Africa per scelta, è tutta una
questione di fortuna.... anzi, di mancata fortuna. E se c'è una cosa
che non abbiamo ancora compreso, credo sia questa: è davvero
arrivato il momento di smetterla di “dare colpe” e iniziare a
risolvere i problemi, ma certamente non mandando tutti a casa
Perchè
la vera fortuna della vita di un uomo non è solo quello che
costruisce crescendo, ma soprattutto l'eredità di affetti della
terra dalla quale proviene!
Maria
Virginia Consales - classe
3S1