venerdì 26 novembre 2021

È importante offrirsi agli altri

La felicità non è egoista



Immagine tratta dal web
In un brano dal titolo “Felicità è donarsi”, Claudio Risè, uno psicoterapeuta, vede nell’egoismo una condizione di perenne infelicità e considera il saper aprirci e aiutare gli altri l’unico modo per raggiungere la felicità. Fino a qualche anno fa io mi sarei trovato in disaccordo con Risè, infatti ero dell’idea che pensando solo a me stesso, non prendendomi carico dei problemi altrui, avrei vissuto una vita più tranquilla e felice; tuttavia attraverso le varie esperienze vissute e lo studio, in particolare della letteratura, materia che fornisce una riflessione sulla vita, ho avuto modo di cambiare idea al riguardo, trovandomi in accordo con l’autore. Col tempo infatti ho capito che se non ci si preoccupa del prossimo non si fa altro che vivere in una condizione di felicità apparente, che è in realtà una condizione di eterna apatia, il che ci porta ad andare avanti per inerzia, senza un reale obiettivo. In realtà, è molto importante che ci si prenda cura degli altri, aiutandoli a raggiungere la loro felicità, per far sì che si crei una condizione di felicità comune, che indubbiamente ci porterà alla nostra felicità. Al riguardo si può fare riferimento alla teoria della “social catena” del poeta italiano dell’Ottocento Giacomo Leopardi che ci ha donato nella sua opera maggiore, i “Canti”, delle riflessioni di carattere universale, valide tutt’oggi. Leopardi infatti, nell’opera “La ginestra”, riteneva necessario che gli uomini si unissero tra di loro, mettendo da parte l’egoismo, l’odio e l’invidia, per combattere l’infelicità della vita. Infatti, se ognuno pensasse a raggiungere la felicità da solo, ci ritroveremmo tutti da soli a provare a raggiungere qualcosa impossibile da ottenere se non che con l’aiuto degli altri, anche perché seppur qualcuno ci riuscisse, ritrovandosi in una società infelice, i suoi sforzi sarebbero vani. Perciò, proprio come afferma Risè, è importante offrirsi agli altri per dare vita a una comune condizione di felicità.



Niccolò Caschetto – Classe 5^ T1