giovedì 17 febbraio 2022

La palestra del ragionamento e dell’immaginazione

Scoprire la bellezza della lettura




Immagine tratta dal web

È vero, leggere è faticoso. Sui libri non ci sono illustrazioni, fotografie o disegni che aiutino l'immaginazione. Né tantomeno possiamo condividere le storie che abbiamo letto con i nostri amici la mattina dopo: Hai visto cosa ha fatto ieri il signor Hyde? (“Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”), Che ne pensi di Irene Adler? (“Sherlock Holmes. Uno scandalo in Boemia”). No, coi libri non si può fare. Possiamo andare al cinema o guardare la televisione, ma non possiamo condividere una lettura. Leggere è faticoso, e poco sociale. E non possiamo nemmeno distrarci mentre leggiamo un libro. Niente telefonate, o messaggi, e se uno si fa prendere da un pensiero, poi deve tornare indietro alla pagina dove quel pensiero è iniziato. Insomma leggere è davvero estenuante... E non ci sono scorciatoie, assolutamente. Non possiamo mettere "pausa" o "avanti veloce", dobbiamo leggere tutto per forza, o rischiamo di non capire. Ma allora perché è così importante leggere? Tutti continuano a consigliarlo, sostenendo che è fondamentale, e sembrano crederci veramente! Ma diciamoci la verità, leggere oramai è un'attività antiquata, scomoda e asociale. Quindi perché accanirsi tanto? Dopotutto i social, la Play e YouTube sono molto più comodi. Qui siamo in grado di comunicare con tutti, e ottenere quello che vogliamo nell'immediato: se siamo in un sito possiamo scorrere in basso verso quello che ci interessa, e se giochiamo a un videogioco abbiamo già personaggi e ambientazioni pronte, senza fare la fatica di immaginarli. E poi, tra un programma e l'altro c'è sempre una pausa pubblicitaria in cui possiamo fare due chiacchiere, e magari pensare a un nuovo orologio da acquistare... (Il fatto che prima di vedere la pubblicità non ne avevamo bisogno è irrilevante). Perché sì, soltanto con internet e la TV siamo veramente connessi col mondo... e se non fai parte di questa grande comunità digitale, ti sentirai escluso e a disagio; le grandi multinazionali vogliono che guardiamo un film, che condividiamo un post o che apriamo la notifica con le offerte di Amazon, perché è qui che siamo direttamente raggiungibili. Davanti a un libro, no. Basterebbe già questo per cambiare punto di vista e non dare peso alla fatica di leggere. Che tra l'altro, col tempo si tende a non percepire. Essendo una "lettrice esperta" posso dire che la fatica di leggere l'ho persa anni fa. I lettori esperti starebbero ore a leggere, ma una giornata non può essere dedicata interamente a questo, e forse il vero nemico di chi legge non è tanto la fatica quanto la mancanza di tempo. C'è chi sostiene che è dovere degli adulti imporre di leggere ai ragazzi, ma alla fine la voglia di leggere un libro deve partire da noi, è inutile girarci intorno. Imporlo non è consigliato e anzi può essere controproducente. Ma se non si leggono libri, secondo me si perde tanto. Perché quello che la TV non riuscirà mai a far vedere, nonostante l'alta definizione e la qualità delle immagini, è il ragionamento. Certo, conosceremo il tono di voce, il colore degli occhi e vedremo cosa indossano i personaggi, senza la fatica di doverceli immaginare. Ma se il protagonista non racconta a qualcuno cosa sta pensando e qual è la logica che sta seguendo, allora noi non lo sapremo mai. Certi linguaggi, atmosfere e stati d'animo, non sono replicabili sul grande schermo, ma semplicemente perché sono stati creati in un libro e solo così sono perfetti. La lettura è proprio a questo che serve, a immaginare. E quando da piccola ho scoperto i libri e l'immaginazione, per me è stata una svolta, un modo per distaccarsi dalla realtà noiosa e monotona, che sicuramente ci accomuna tutti. Immaginare è importante, ed è bello. Solo così possiamo allenare quel muscolo involontario che è la fantasia, incredibilmente semplice da atrofizzarsi, che solo nella palestra chiamata lettura possiamo esercitare. Dove ci sono le parole, noi, e la nostra capacità di trasformarle in suoni, persone e sentimenti.





Catherine Scolaro – Classe 5^ S1