Oggi, mai più!
foto scattata da Corradina |
Eppure, non ho paura di alzare la voce. Non ho paura di farmi sentire, perché voglio che il mio messaggio arrivi forte e chiaro. Penso a Giulia Cecchettin, uccisa dal suo ex fidanzato con una freddezza che fa rabbrividire. Non voglio che il suo nome venga dimenticato, perché la sua storia è il simbolo di un grido di dolore che nessuno può ignorare. Mi chiamo Giuliana, ho 16 anni, e non ho paura di alzare la testa. Non ho paura di denunciare la prima mancanza di rispetto, anche se so che spesso la legge si schiera dalla parte sbagliata. Anche se so che qualcuno mi accuserà di essere una femminista arrabbiata, di esagerare, di cercare attenzione. Non importa. Io denuncerò, perché è giusto farlo, perché è necessario farlo.
Lo Stato deve fare di più. Deve proteggerci meglio. Non voglio più avere paura di uscire da sola la sera, non è giusto. La mia libertà non deve essere un lusso, e la mia sicurezza non può essere un privilegio. Non voglio vivere in una società dove dobbiamo crescere le nostre figlie insegnando loro come difendersi, ma piuttosto educare i nostri figli maschi al rispetto, all’uguaglianza, all’amore vero, quello che non ferisce, non umilia e non uccide.