sabato 21 maggio 2016

La sfida della legalità

Lotta alla mafia: i giovani liberi dal puzzo del compromesso

“La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.”
Borsellino, un uomo che aveva sognato di sconfiggere la mafia applicando la legge!
Ma la mafia sconfisse lui, lo uccise quella mafia che nasce dall’omertà delle persone, dal rifiuto di credere che qualcosa può cambiare, dall’egoismo e dal non dire grazie a nessuno, dal vendersi a persone che hanno il potere di uccidere, ricattare e intimorire.
E ancora oggi è difficile capire il pensiero di questi mafiosi che, pur di avere tutto, hanno creato una Sicilia, un’Italia e addirittura un mondo corrotto.
Borsellino un giorno disse a Falcone che sconfiggere la mafia era come svuotare il Mediterraneo con un secchiello o sciogliere i ghiacciai del polo con un fiammifero: aveva ragione perché lui è morto tanti anni fa e ancora nel essendo nel 2016 questa mentalità non cambia, rimane salda nelle nostre menti.
Borsellino voleva coinvolgere specialmente le nuove generazioni, le più adatte a essere formate in modo da creare dentro un movimento culturale e morale che risolvesse il problema del mondo intero. Ma purtroppo vanno avanti i duri, coloro che ti promettono tanto senza fare sacrifici, senza utilizzare le proprie capacità ma solamente chiedendo raccomandazioni in cambio di un sporco voto.
Non si prendono in considerazione le grandi persone con valori, principi, idee, persone grandi come Falcone, Impastato che non avevano paura, erano “liberi”, erano in pace con se stessi.
Impastato aveva un padre mafioso e morì a soli 30 anni e pur di portare avanti quelle idee e valori in cui credeva andò contro tutto e tutti, soprattutto contro suo padre. Addirittura costrinse anche suo padre a rinunciare alla mafia. Suo padre pur di difendere il figlio si fece uccidere da quelle persone che riteneva amiche.
Questo ci fa capire che la mafia si può combattere, si può andare contro tutti anche contro l’amore che si prova per un padre, basta siano pensieri e orientamenti giusti, per il bene di noi stessi e di tutti.
Michela Leone IVS2