sabato 21 maggio 2016

Riflessioni anagrafiche

Il fardello dei venti anni

Molti pensano che l’età giovanile, in particolare attorno ai 20 anni, sia l’età più bella della vita. Paul Nizan, scrittore francese in un romanzo del 1931 “Aden Arabia” di cui abbiamo letto delle pagine in classe, scrisse riferendosi ai venti anni “Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita”. Io condivido pienamente il pensiero di Paul Nizan, nonostante sia un uomo vissuto in un periodo lontano e diverso dal mio.
Il periodo che va dai 18 ai 25 anni per un ragazzo è molto difficile da superare in quanto proprio in questa età ci sono innumerevoli problemi da affrontare. Ci sono decisioni da fare da cui dipende la tua vita, la tua carriera lavorativa.
Personalmente ottenuto il diploma non so quale sarà il mio futuro, anche a causa delle poche informazioni date. Non so se continuare gli studi, che si tradurrebbe nel farmi mantenere ancora per molti anni dai miei genitori o andare a lavorare magari con uno stipendio molto scarso o addirittura in nero.
Mi rimangono impresse le parole di mia madre “goditi quest’età che è la più bella” ma più le sento e più mi viene rabbia. Magari dice così perché lei ha superato quest’età, dopo aver superato gli ostacoli che la vita le ha dato. Sono pronto a scommettere però che anche lei alla mia età aveva lo stesso mio pensiero.
È brutto sapere che dalle decisioni fatte ora dipende la tua vita. Mette ansia, terrore ed enorme indecisione su cosa si vuole fare.
I ragazzi, me compreso, in quest’età hanno energia, volontà e voglia di fare tutto, magari con sogni da realizzare.
Uno dei problemi maggiori per i giovani è che hanno tempo ma non soldi per realizzare i propri sogni.
Il mio sogno è quello di lavorare in borsa tramite delle SIM, aziende che investono soldi dei lori clienti in borsa. È un sogno molto difficile da realizzare però sono consapevole che con l’impegno e col sacrificio tutto è possibile.
In questo periodo della vita sembra tutto fattibile, magari perché non si conosce la vera realtà che caratterizza il mondo. La mia preoccupazione fissa è la consapevolezza che in questo mondo non basta essere bravi e preparati per raggiungere i proprio sogni, ma è necessaria la raccomandazione.
È qualcosa che provoca in me molta rabbia perché è ingiusto.
Ma questa età non è tracciata solo da decisioni difficili da fare ma anche dal divertimento.
È questo il periodo per divertirci, per condividere le risate con gli amici, per fare cose stupide. Se non si fanno ora certe cose non si possono fare più.
Bisogna dire grazie a quest’età che ci permette di vivere emozioni e gioie che non ritorneranno.
Pensando troppo, si vive male però. E' meglio tenere presente, perciò, che ogni età ha le sue difficoltà, i suoi problemi e l’unica cosa che resta da fare è affrontare tutto nel miglior dei modi perché prima o poi la fortuna girerà per tutti e se non sarà la fortuna a venire ad abbracciarci ricordiamo, come chi ha avuto venti anni prima di noi dice spesso,  i sacrifici saranno sempre ricompensati. E’ una certezza trasversale a tutte le età.
Lupo Bianco, IVS2