domenica 25 febbraio 2024

Per tutti i bambini vittime di guerra

Non sono solo canzonette


Ma come fate a dire che qui è tutto normale
Per tracciare un confine con linee immaginarie bombardate un ospedale
Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane
Non c'è mai pace


Ghali – Casa mia


Lo scorso 13 febbraio si è svolta davanti alla sede RAI di Napoli una manifestazione organizzata in risposta alle polemiche seguite all'esibizione di Ghali a Sanremo e al comunicato dell'amministratore delegato Sergio sul conflitto israelo-palestinese fatto leggere a Mara Venier. Vi chiederete: dove sta la notizia? Purtroppo, le azioni pacifiche di alcuni manifestanti, che indossavano maschere dell'alieno che ha accompagnato Ghali sul palco dell'Ariston, sono state bloccate dalle forze dell'ordine. Ne sono nati spintoni e manganellate, con un bilancio di cinque agenti e cinque attivisti feriti, tra cui un fotoreporter con una ferita al sopracciglio.

Leggere questa notizia ci ha scosso e ci ha portati a riflettere.  Com’è possibile che in un paese democratico come il nostro, chi manifesta per esprimere la propria solidarietà a un artista che ha lanciato con la sua canzone un messaggio di pace potrebbe rischiare di finire all’ospedale? Quando è in corso una guerra ci sono forse morti di serie A e morti di serie B? Noi pensiamo proprio di no, per non parlare dei bambini innocenti che dall’inizio del conflitto tra Hamas e Israele hanno perso la vita. 

Ed è proprio per smuovere le coscienze di tutti che sia Ghali che Dargen D’Amico, che secondo noi non si sono schierati da nessuna delle due parti, hanno deciso di utilizzare il palco dell’Ariston per lanciare messaggi di pace e di speranza, perché gli artisti non scrivono solo “canzonette”.


Lorenzo Baglieri e Marta Lero – 4^ GR3