giovedì 5 maggio 2016

Perle di sport

La storia di Leonardo


Dietro ad una grande impresa c’è sempre una grande storia. Questa che vi raccontiamo è la storia di un ragazzo che nonostante il suo singolare modo di essere è riuscito a conquistare le finali nazionali di atletica leggera e a conquistare il consenso e la simpatia della gente che lo conosce.
Come ogni mattina alla scuola media “Santa Marta” suona la campanella dell’inizio delle lezioni ma oggi non si va in classe si parte per Ragusa per disputare i campionati studenteschi di atletica leggera.
Nel pulmino della scuola seduto nei posti posteriori c’è Leonardo, un ragazzo alto, magrissimo e con un sorriso solare.

Parla poco ed è molto riservato. “Per tutto il tragitto - racconta-  guardai fuori dal finestrino e pensai alla gara in cui mi sarei dovuto cimentare di lì a poco.”


Si allenava per questo appuntamento insieme alla sua prof. Chiara da diversi mesi e adesso che è giunto il momento, la concentrazione è massima per  Leonardo e teme di non farcela.
Nel pullman, come in classe, è accompagnato dalla sua insegnante di sostegno Rosalba e dalla prof. Chiara, entrambe lo seguono da diversi anni. A Ragusa sono presenti tutte le scuole della provincia, la gara è dura, ma alla fine Leonardo vince grazie all’ultimo salto che lo pone in vetta alla classifica. Durante la premiazione lo speaker annuncia che tutti i vincitori della fase provinciale la settimana dopo disputeranno la fase regionale, la felicità è tanta ma adesso ci si deve organizzare per i campionati regionali.  Così Rosalba, Leonardo e Chiara partono con il pullman della rappresentativa alla volta del campo “Cappuccini” di Messina. In una splendida giornata di maggio Leonardo si supera e vince anche il titolo regionale di salto in lungo, fra la gioia dei suoi insegnati e gli abbracci dei suoi compagni Leonardo non trattiene l’emozione e gli occhi gli diventano lucidi. Solo dopo la premiazione a Leonardo viene comunicato che tutti i vincitori della fase regionale hanno accesso alle finali nazionali che di lì a poco si svolgeranno a “Desenzano del Garda”. Mantenendo il suo sguardo timido e la corporatura esile, Leonardo torna a casa e con poche parole racconta quanto accaduto ai suoi genitori che emozionati non smettono di abbracciarlo.  Dopo i dovuti festeggiamenti sia a scuola che fra gli amici Leonardo parte per una nuova avventura. Non ha ben chiaro che significa andare alle finali nazionali, l’unica cosa che sa è che è felice e la gente intorno a lui quando lo incontra gli fa i complimenti e gli dà la mano o lo abbraccia, e questo lo fa sentir bene, lo fa sentire bene accettato e ben voluto e capisce che tutto questo è dovuto allo sport. Pian piano inizia ad uscire da quel suo atteggiamento che lo caratterizza, cioè taciturno, schivo ed inizia a rapportarsi di più con i compagni e le persone in genere. Adesso non teme più di essere preso in giro o additato, adesso si sente accettato e ben voluto. A Desenzano Leonardo arriverà quarto, di poco ai piedi del podio, ma la sua gara l’ha vinta già prima quando ha ritrovato la forza e la sicurezza che non aveva avuto fino ad ora.
Marta Linguanti, Noemi Iabichella IGR