martedì 16 gennaio 2018

A tu per tu con l'attore ragusano di "Cristiano Rolando"

Intervista ad Alessio Micieli

Abbiamo intervistato Alessio Micieli, un attore comico ibleo che nei suoi film, attraverso la sua comicità riesce a testimoniare i pregi ed i difetti della nostra amata Sicilia. Il 29 dicembre è uscito “Cristiano Rolando” al teatro Naselli di Comiso, secondo film di una trilogia dopo “Rolando Di Caprio”. In occasione dell’uscita del film è stato scritto un articolo sul giornale “La Sicilia” da Michele Farinaccio che descrive la trama del film e cita il cast. Ringraziamo Alessio Micieli per aver risposto alle nostre domande.




Quando sei nato?
Sono nato nel 1985 (l’11 dicembre). Anni in cui ancora si telefonava dalla cabina telefonica, il pc era un lusso di pochi e i social network non erano ancora stati inventati.

Che scuola hai frequentato?
Ho frequentato l’istituto tecnico per geometri, più che altro per le possibilità professionali immediate a diploma raggiunto…ma si sceglie a 13 anni, e a 13 anni è difficile decidere cosa si vorrà fare nella vita.

Come hai passato l'adolescenza?
Ho passato la mia adolescenza studiando. Ho sempre avuto l’esigenza di dimostrare con i fatti quanto valessi: ero il più basso della classe e dimostravo meno anni di quelli che avevo, quindi per emergere rispetto ai miei compagni, usavo la testa (forse più di loro). Ovviamente giocavo a calcetto e uscivo con un ristretto gruppo di amici che ho conosciuto alle elementari e che sono tutt'ora i miei migliori amici: “meglio pochi, ma buoni.”

Quali sono le tue passioni?
Credo che da sempre ho avuto uno spiccato senso creativo. Al geometra mi piaceva parecchio progettare, successivamente, e grazie all’avvento del digitale (e quindi all’acquisto della mia prima videocamera), ho capito che potevo creare storie e raccontarle. Credo vivamente che la mia passione sia sfociata nel cinema e nel video making come voglia di esprimermi creativamente raccontando storie.

Come hai intrapreso la carriera da attore?
All'età di 18 anni, vedendo i film mi chiedevo “ma perché non posso esserci anch'io là dentro?” (riferendomi alla tv). Così ho provato a inserirmi all'interno di alcuni film, scrivendo delle battute alternative. Mi vedevo in video e mi piacevo, ma piacevo anche agli altri: la mia interpretazione era divertente e credibile, così il gioco negli anni è diventato lavoro, ma soprattutto passione.

Perché hai deciso di diventare attore comico facendo notare i pregi e i difetti della Sicilia?
Possiamo parlare della mancanza delle infrastrutture denunciando in maniera seria o facendo una denuncia sociale velata dall'ironia e quindi dalla comicità. Nel secondo caso, sicuramente arriverai a più persone. Ovviamente alle spalle c’è sicuramente una mia naturale propensione alla comicità, e quindi quando racconto qualcosa (pregi o difetti della nostra terra), preferisco farlo strappandoti un sorriso.

Tra i film e i video che hai girato qual è quello che ti ha colpito maggiormente?

Molti ti direbbero “il migliore è quello che devo ancora fare”. Io vivo con l’ossessione di migliorarmi. Nel mio nuovo film “Cristiano Rolando”, la crescita tecnica ed artistica è evidente, ma anche i miei contenuti sono migliorati in quest’ultimo progetto. Penso che essere “colpiti” da una propria opera non è semplice: quando di un video o film conosci ogni parte, ogni dettaglio, ne hai vissuto ogni momento, allora questo non riuscirà a sorprenderti, ma ti colpirà invece la reazione della gente al tuo progetto.

Cosa ne pensi della Sicilia?
La Sicilia è una terra che merita maggiore rispetto soprattutto dai siciliani. Quello che offre la nostra isola ci dovrebbe permettere di vivere in ricchezza e prosperità: abbiamo un patrimonio culturale e territoriale tali da farci pensare di “subire” immigrazione da altri paesi europei, e invece sono i siciliani a doversene andare in cerca di un futuro migliore.

Quali sono secondo te i problemi più gravi della Sicilia? E quali le possibili soluzioni?
Il problema potrebbe partire da molto lontano, considerando che il Regno delle due Sicilie vantava la prima ferrovia, vantava il più grande numero di industrie del resto d’Italia. Il sud è stato saccheggiato negli anni. Ma volendo sorvolare sul passato, è chiaro che il problema sta nei siciliani: siamo egoisti. Non pensiamo al bene della nostra terra (e quindi al nostro per riflesso), ma ognuno di noi prova a curare il proprio “orticello”. Questo lo si vede durante le elezioni con voti dati solo per scambio di “possibili” favori, lo si vede quando buttiamo la spazzatura per strada (o tra i campi), lo si vede con atteggiamenti di prevaricazione per l’ottenimento di un bene o di un servizio, lo si vede quando sottopaghiamo gli operai. Per risolvere questo problema, dovremmo capire che il rispetto delle regole non è un diritto, ma un dovere. I bambini dovrebbero crescere capendo l’importanza della parola DIRITTO e DOVERE.

Quale idea ti sei fatto dell’attuale classe politica regionale?
Non credo nella classe politica italiana, e quindi neanche in quella siciliana. La classe politica non ha rispetto dei cittadini. I cittadini dovrebbero essere serviti dalla politica e invece noi serviamo ai politici per il raggiungimento dei loro obiettivi che poco hanno a che fare con il bene collettivo.

Parlaci delle cose belle della Sicilia, come la cultura, il cibo, ecc
Quando ho fatto il video “il tour della Sicilia in treno”, ho avuto modo di scoprire la Sicilia. Infatti abbiamo una fortuna che pochi altri territori nel mondo hanno: la varietà. All'interno di quest’isola puoi trovare TUTTO. Si va dal mare, ai monti, al vulcano, si va dalle spiagge dorate alle verdi campagne che con i loro frutti ci permettono di vantare una delle migliori cucine al mondo. Da Palermo a Ragusa, grazie alle varie dominazioni vantiamo una varietà di cultura, cibo e tradizioni difficilmente riscontrabile in altre parti del mondo. Abbiamo tra le mani un mix di culture straordinario che ci rende speciali, nel male e nel bene.


Alberto Lucifora e Gabriele Abate - classe 2CA1.