venerdì 16 febbraio 2018

Perché facciamo i selfie?

 Siamo l’esercito del selfie

“Facciamo un selfie!?” Questa è la tipica espressione usata da noi giovani per esprimere quella che oggi è diventata una piacevole abitudine. Non ha importanza dove ci troviamo, che cosa stiamo facendo o in quale momento della giornata siamo. L’importante è avere un dispositivo in grado di fotografarci.
Ma cos’è il selfie?

Il selfie si può definire un autoscatto. Il primo selfie della storia fu scattato da Robert Cornelius nel 1839, un giovane chimico di Philadelphia; nel retro della foto scrisse “The first light picture ever taken. 1839.”
Robert Cornelius, Autoritratto. 1839. Dagherrotipo


I selfie iniziano a diffondersi grazie agli utenti più giovani dei social media. La tecnologia digitale ha infatti contribuito a rendere più agevoli gli autoscatti, grazie alla possibilità di usare lo schermo a cristalli liquidi invece che il mirino. Il termine selfie deriva dalla lingua inglese, è un autoritratto realizzato attraverso una fotocamera digitale compatta, uno smartphone, un tablet o una webcam puntati verso se stessi o verso uno specchio, e condiviso sui social network.
In base ai dati di un’indagine svolta nel nostro istituto possiamo vedere che il selfie è molto utilizzato dai ragazzi tra i 13 e i 20 anni, mentre le persone più grandi sono meno propense a fare i selfie.

Il selfie è diventato così di moda da ispirare due cantautori di successo, i quali hanno scritto un singolo che è diventato il tormentone dell’estate scorsa: “L’esercito del selfie”.






Scolaro Catherine, Consales Maria Virginia, Renda Dalila 1A 1