lunedì 10 dicembre 2018

Stop alla violenza sulle donne


A proposito di emancipazione


Tua nonna ti ha dato tua madre

Tua madre ti ha dato la vita
Tua suocera ti darà tua moglie
Tua moglie ti darà i vostri figli

È necessario un altro motivo per rispettare le donne?
Quella che vedete qui a fianco è una delle undici locandine create dalla classe terza dell’indirizzo Grafica e Comunicazione lo scorso anno. L’idea iniziale è partita
dalla pubblicità del meteorite della Bauli, una pubblicità che è stata molto criticata per il messaggio che trasmetteva. La professoressa Ferlanti ha deciso di farci creare locandine semplici, immediate e toccanti con argomenti molto delicati, tra cui quello sulla violenza contro le donne. I ragazzi che hanno realizzato questa locandina hanno voluto rappresentare una donna intrappolata nel pugno di Godzilla, un animale mostro con una forza immensa superiore alla forza di una donna.
Fin dall’antichità infatti la donna è stata considerata inferiore all’uomo e un essere utile solo per la riproduzione. Ancora oggi in alcune società ci sono spose bambine, ovvero bambine di 10-12 anni che vengono sposate da uomini molto più grandi di loro, vengono picchiate e abusate sessualmente, se non fanno quello che il marito ordina. Un’altra violenza sulle donne è l’infibulazione.
Nel nostro mondo vorremmo molto non parlare o ascoltare dalla tv o dalla gente di violenze sulle donne, purtroppo dobbiamo parlarne, perché gli abusi sulle donne accadono quasi ogni giorno. Già ci fa pensare tanto il fatto che esista una giornata dedicata alla sensibilizzazione contro le violenze al femminile, cioè il 25 Novembre.
Fare del male ad una donna non è solo prenderla a botte e maltrattarla, ma è pure offenderla o insultarla con una parola e si sa, a volte le parole fanno più male di un pugno. Oltre alla violenza sessuale (lo stupro) c’è anche quella fisica (spintoni, pugni,calci), psicologica (il controllo sulla vita privata e sulle proprie scelte) ed economica (quando l’ uomo proibisce alla donna di avere qualche soldo).
“Viviamo in una società che insegna alle donne a difendersi dallo stupro, quando invece dovremmo insegnare agli uomini anche la consapevolezza che siamo nati tutti uguali e che non esistono esseri inferiori, anzi chi usa violenze sicuramente soffre di qualche complesso di inferiorità”.

Emilia Maltese, Martina Gintoli – classe 1 GR1