Noi siamo
il futuro
Il 7 febbraio è stata la Giornata mondiale contro il bullismo e il mondo
della scuola ha partecipato con l’obiettivo di conoscere meglio questo fenomeno
e contrastarlo sensibilizzando giovani e adulti. Anche noi nel nostro piccolo abbiamo voluto
fare un’indagine per conoscere la situazione nel nostro Istituto. Ma prima
diamo alcune informazioni sul termine: secondo gli studiosi del fenomeno uno
studente è oggetto di atti di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato,
quando viene esposto ripetutamente nel corso del tempo ad azioni violente ed offensive,
messe in atto deliberatamente da uno o più compagni.
Questo argomento riguarda molto da vicino noi ragazzi, così abbiamo pensato
di fare un intervista ad alcuni studenti dell’istituto per capire se avessero
subìto o attuato atti di bullismo. Dialogando con ragazzi e ragazze sia del
biennio sia del triennio abbiamo avuto modo di notare che nel nostro Istituto
si sono verificati atti di bullismo, alcuni di questi di difficile soluzione.
Siamo state davvero colpite dalle risposte di alcune vittime, le quali raccontando
la loro storia, avevano gli occhi lucidi, perché pensando al loro passato
avevano capito che tutto ha una fine, anche ciò che fa star male. In particolare ci ha fatto commuovere la
storia di un ragazzo di terza, che ci ha raccontato quello che ha subito i
primi anni di scuola: aggressioni, insulti, isolamento, ed esclusione, a tal
punto da voler addirittura annullare se stesso, con atti di autolesionismo,
come graffiarsi la faccia, urlare, insomma farsi del male… pian piano si stava
auto-distruggendo senza che nessuno se ne accorgesse.
Le notizie che ci giungono attraverso i media raccontano realtà simili. I
titoli sono spesso sconvolgenti: “diciassettenne umiliato a scuola: la sua
maglietta usata per pulire la lavagna”, “tredicenne pestata al luna park da
compagni di scuola”, “dodicenne con sindrome di down, presa di mira dai
compagni, tenta il suicidio buttandosi dal quarto piano”. Anche noi, autrici di
questo articolo venivamo “bullizzate” per la statura, per il nostro fisico, per
come vestivamo… Adesso siamo convinte che essere diverse dagli altri è normale,
perché ognuno di noi ha la propria personalità e i propri gusti. Adesso
possiamo dire che in queste situazioni dobbiamo farci forza e non mollare mai;
sono esperienze che cambiano tanto ma che fanno diventare forti dentro.
Virginia Modica e Sara Malasi - classe 1GR