mercoledì 13 febbraio 2019

Abituarsi alla diversità

Noi siamo il futuro

Realizzata da Daniele Firera e Samuele Firera 4GR
Il 7 febbraio è stata la Giornata mondiale contro il bullismo e il mondo della scuola ha partecipato con l’obiettivo di conoscere meglio questo fenomeno e contrastarlo sensibilizzando giovani e adulti.  Anche noi nel nostro piccolo abbiamo voluto fare un’indagine per conoscere la situazione nel nostro Istituto. Ma prima diamo alcune informazioni sul termine: secondo gli studiosi del fenomeno uno studente è oggetto di atti di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto ripetutamente nel corso del tempo ad azioni violente ed offensive, messe in atto deliberatamente da uno o più compagni.

Questo argomento riguarda molto da vicino noi ragazzi, così abbiamo pensato di fare un intervista ad alcuni studenti dell’istituto per capire se avessero subìto o attuato atti di bullismo. Dialogando con ragazzi e ragazze sia del biennio sia del triennio abbiamo avuto modo di notare che nel nostro Istituto si sono verificati atti di bullismo, alcuni di questi di difficile soluzione. Siamo state davvero colpite dalle risposte di alcune vittime, le quali raccontando la loro storia, avevano gli occhi lucidi, perché pensando al loro passato avevano capito che tutto ha una fine, anche ciò che fa star male.  In particolare ci ha fatto commuovere la storia di un ragazzo di terza, che ci ha raccontato quello che ha subito i primi anni di scuola: aggressioni, insulti, isolamento, ed esclusione, a tal punto da voler addirittura annullare se stesso, con atti di autolesionismo, come graffiarsi la faccia, urlare, insomma farsi del male… pian piano si stava auto-distruggendo senza che nessuno se ne accorgesse.
Le notizie che ci giungono attraverso i media raccontano realtà simili. I titoli sono spesso sconvolgenti: “diciassettenne umiliato a scuola: la sua maglietta usata per pulire la lavagna”, “tredicenne pestata al luna park da compagni di scuola”, “dodicenne con sindrome di down, presa di mira dai compagni, tenta il suicidio buttandosi dal quarto piano”. Anche noi, autrici di questo articolo venivamo “bullizzate” per la statura, per il nostro fisico, per come vestivamo… Adesso siamo convinte che essere diverse dagli altri è normale, perché ognuno di noi ha la propria personalità e i propri gusti. Adesso possiamo dire che in queste situazioni dobbiamo farci forza e non mollare mai; sono esperienze che cambiano tanto ma che fanno diventare forti dentro.

Virginia Modica e Sara Malasi - classe 1GR