giovedì 12 dicembre 2019

Mettersi in gioco per crescere


Abbattiamo i nostri limiti e sconfiggiamo le nostre barriere


A distanza di un mese dal Seminario di Otzenhausen, abbiamo colto l'opportunità di intervistare i due principali esponenti del progetto: la prof.ssa Giannì, responsabile dell'introduzione dell'iniziativa all'interno del nostro Istituto, e il prof. Cavallo, referente dei partecipanti  negli ultimi anni.
 Secondo le informazioni ottenute dalle nostre interviste, il progetto Otzenhausen nasce nel 2009, grazie alla prof.ssa Giannì, che ha voluto coinvolgere i ragazzi per far superare loro le barriere umane e linguistiche. La scelta della cittadina tedesca di Otzenhausen come sede principale del Seminario, non è casuale. L’Accademia in questa città nasce infatti dopo la Seconda Guerra Mondiale, con l’obiettivo di promuovere e di mantenere la pace tra Germania e Francia, dopo le famigerate guerre del passato. Il ruolo dell’Accademia è ben chiaro: organizzare degli incontri di formazione tra giovani di varia provenienza, al fine di educare le nuove generazioni al rispetto e alla tolleranza reciproca, evitando così di imbattersi nuovamente negli errori del passato. A livello nazionale, solo la nostra scuola e un altro istituto di Bergamo prendono parte a questo progetto, la cui organizzazione si suddivide in due fasi principali: la prima, si tiene a Febbraio presso l'Accademia di Otzenhausen e la seconda, si svolge nella stagione autunnale variando di anno in anno le scuole dei diversi paesi-partner, su invito della Commissione Europea. Sembrano chiari gli obiettivi del progetto: la comunicazione in inglese e il superamento dei nostri limiti personali e sociali. Per quanto riguarda lo sviluppo delle nostre competenze linguistiche, non esiste migliore occasione per interagire con ragazzi di lingua diversa! Infatti, la metodologia didattica utilizzata all'interno del Seminario, permette a noi ragazzi di lavorare in gruppi multi-nazionali, dove viene illustrata una tematica al fine di elaborare un compito legato ad essa, sottoforma di "Problem Solving" e di altri metodi simili. La scelta di tale tematica, inoltre, risulta essere comune in tutti paesi membri del Seminario e viene stabilita dai docenti sulla base di vari aspetti; quella di quest’anno prendeva in esame lo Sviluppo eco-sostenibile e i cambiamenti climatici, occupandosi quindi di problematiche più che attuali e sicuramente di importanza fondamentale per ognuno di noi. Al termine di questa attività si procede alla presentazione in Intergruppo, utile sia per condividere i vari risultati, ma certamente anche per oltrepassare quel senso di timidezza e di chiusura che caratterizza tutti noi ragazzi, senza distinzione di lingua o paese. Oltre a questi momenti molto istruttivi, il programma comprende anche interessanti visite istituzionali, presso università, enti di ricerca e aziende. Ma c’è un punto su cui noi ragazzi dell’Archimede, reduci dall’iniziativa, vogliamo focalizzarci particolarmente: il Seminario non è solo questo; la parte migliore arriva quando ti rendi conto di aver creato una sorta di legame con tutti i ragazzi e di poterti esporre tranquillamente con ognuno di loro, perchè nessuno giudica i tuoi pensieri e le tue opinioni ma anzi ti invita a non aver paura di trasmettere il tuo messaggio agli altri. Si inizia a comprendere che le stesse persone a cui all’inizio non rivolgevi nemmeno la parola, alla fine diventano tuoi amici e vorresti che il giorno della partenza non arrivasse mai. Ecco, pensiamo che tutto questo coincida perfettamente con quella che era l’idea della prof.ssa Giannì quasi dieci anni fa, quando ha convinto i ragazzi a mettersi in gioco sempre e comunque; ci sentiamo quindi in dovere di ringraziare la professoressa in prima persona perchè se non fosse stato per lei noi oggi saremmo ancora all’interno della nostra bolla fatta di confini più immaginari che reali. Un particolare ringraziamento  va inoltre anche al Prof. Cavallo e alla Prof.ssa Pala, competenti sostituti della Prof.ssa Giannì, in quanto rappresentano un punto di riferimento essenziale per i ragazzi che si cimentano in questa esperienza. Ci piacerebbe quindi concludere con una citazione della prof.ssa Giannì, che sembra rappresentare al meglio lo scopo del Seminario e la nostra opinione a riguardo: “Parlare una sola lingua, conoscere una sola cultura, è PRIGIONE“ … e ognuno deve vivere la propria vita a 360°, perchè essa sia degna di essere definita tale!

Alessia Cicero – classe 4T1
Francesco Scivoletto – classe 5T1