Abbattiamo i nostri limiti e sconfiggiamo le nostre
barriere
A distanza di un
mese dal Seminario di Otzenhausen, abbiamo colto l'opportunità di intervistare
i due principali esponenti del progetto: la prof.ssa Giannì, responsabile
dell'introduzione dell'iniziativa all'interno del nostro Istituto, e il prof.
Cavallo, referente dei partecipanti
negli ultimi anni.
Secondo le
informazioni ottenute dalle nostre interviste, il progetto Otzenhausen nasce
nel 2009, grazie alla prof.ssa Giannì, che ha voluto coinvolgere i ragazzi per
far superare loro le barriere umane e linguistiche. La scelta della cittadina
tedesca di Otzenhausen come sede principale del Seminario, non è casuale.
L’Accademia in questa città nasce infatti dopo la Seconda Guerra Mondiale, con
l’obiettivo di promuovere e di mantenere la pace tra Germania e Francia, dopo
le famigerate guerre del passato. Il ruolo dell’Accademia è ben chiaro:
organizzare degli incontri di formazione tra giovani di varia provenienza, al
fine di educare le nuove generazioni al rispetto e alla tolleranza reciproca,
evitando così di imbattersi nuovamente negli errori del passato. A livello
nazionale, solo la nostra scuola e un altro istituto di Bergamo prendono parte
a questo progetto, la cui organizzazione si suddivide in due fasi principali:
la prima, si tiene a Febbraio presso l'Accademia di Otzenhausen e la seconda,
si svolge nella stagione autunnale variando di anno in anno le scuole dei
diversi paesi-partner, su invito della Commissione Europea. Sembrano chiari gli
obiettivi del progetto: la comunicazione in inglese e il superamento dei nostri
limiti personali e sociali. Per quanto riguarda lo sviluppo delle nostre
competenze linguistiche, non esiste migliore occasione per interagire con
ragazzi di lingua diversa! Infatti, la metodologia didattica utilizzata
all'interno del Seminario, permette a noi ragazzi di lavorare in gruppi
multi-nazionali, dove viene illustrata una tematica al fine di elaborare un
compito legato ad essa, sottoforma di "Problem Solving" e di altri
metodi simili. La scelta di tale tematica, inoltre, risulta essere comune in
tutti paesi membri del Seminario e viene stabilita dai docenti sulla base di
vari aspetti; quella di quest’anno prendeva in esame lo Sviluppo eco-sostenibile e i cambiamenti climatici, occupandosi
quindi di problematiche più che attuali e sicuramente di importanza
fondamentale per ognuno di noi. Al termine di questa attività si procede alla
presentazione in Intergruppo, utile sia per condividere i vari risultati, ma
certamente anche per oltrepassare quel senso di timidezza e di chiusura che
caratterizza tutti noi ragazzi, senza distinzione di lingua o paese. Oltre a
questi momenti molto istruttivi, il programma comprende anche interessanti
visite istituzionali, presso università, enti di ricerca e aziende. Ma c’è un
punto su cui noi ragazzi dell’Archimede, reduci dall’iniziativa, vogliamo
focalizzarci particolarmente: il Seminario non è solo questo; la parte migliore
arriva quando ti rendi conto di aver creato una sorta di legame con tutti i
ragazzi e di poterti esporre tranquillamente con ognuno di loro, perchè nessuno
giudica i tuoi pensieri e le tue opinioni ma anzi ti invita a non aver paura di
trasmettere il tuo messaggio agli altri. Si inizia a comprendere che le stesse
persone a cui all’inizio non rivolgevi nemmeno la parola, alla fine diventano
tuoi amici e vorresti che il giorno della partenza non arrivasse mai. Ecco,
pensiamo che tutto questo coincida perfettamente con quella che era l’idea
della prof.ssa Giannì quasi dieci anni fa, quando ha convinto i ragazzi a
mettersi in gioco sempre e comunque; ci sentiamo quindi in dovere di
ringraziare la professoressa in prima persona perchè se non fosse stato per lei
noi oggi saremmo ancora all’interno della nostra bolla fatta di confini più
immaginari che reali. Un particolare ringraziamento va inoltre anche al Prof. Cavallo e alla Prof.ssa
Pala, competenti sostituti della Prof.ssa Giannì, in quanto rappresentano un
punto di riferimento essenziale per i ragazzi che si cimentano in questa
esperienza. Ci piacerebbe quindi concludere con una citazione della prof.ssa
Giannì, che sembra rappresentare al meglio lo scopo del Seminario e la nostra
opinione a riguardo: “Parlare una sola lingua, conoscere una sola
cultura, è PRIGIONE“ … e ognuno deve
vivere la propria vita a 360°, perchè essa sia degna di essere definita tale!
Alessia
Cicero – classe 4T1
Francesco Scivoletto – classe 5T1