Solo un piccolo uomo usa la violenza
contro una donna per sentirsi grande
Immagine tratta dal web |
Come noi tutti sappiamo il
25 novembre è la giornata internazionale di sensibilizzazione contro la
violenza sulle donne.
La situazione però quest’anno non è di certo migliorata
rispetto agli anni precedenti, infatti come ci dicono i dati Istat nel 2019
sono state registrate 88 vittime al giorno solo in Italia. Questo è un dato
allarmante, ma d’altra parte non è possibile che l’uomo cambi mentalità da un
giorno all’altro. Il 25 novembre dovrebbe essere una giornata per ricordare
tutte le vittime di femminicidio e di violenza subita da uomini che non possono
essere chiamati uomini, ma dovrebbe essere anche una giornata per riflettere.
Per violenza non si intende soltanto quella fisica, infatti capita spesso anche
che una ragazza venga insultata per via del suo aspetto fisico, capita che il
suo ragazzo o suo marito la faccia sentire inutile o addirittura la obblighi a
non parlare con nessuno. Ogni comportamento di un uomo che non tiene conto
della volontà di una donna, che ha diritto a dire si o no come ogni essere
umano è di per se violenza. In molti casi la donna non riesce a vedere la
realtà, credendo che l’uomo si comporti così perché è innamorato. Questo non ha
nulla a che fare con l’amore, anzi, se già si inizia a capire che qualcosa nel
rapporto non sta andando per il verso giusto, bisogna avere il coraggio di
prendere le distanze. Non è un uomo colui che vi da un pugno e poi vi porta le
rose, non lo è chi si lamenta di voi e vi insulta, non lo è chi ti obbliga a
fare ciò che vuole e quando lo vuole, ma soprattutto non lo è chi non vi
rispetta come essere umano. Un uomo è ben altro ricordatelo! Egli è colui che
mette al primo posto il rispetto reciproco e la libertà, che ci deve
assolutamente essere in un rapporto. I fiori e tutti quei beni materiali
vengono dopo. Le fondamenta sono altre, ovvero quei diritti che hanno sia
l’uomo che la donna senza alcun tipo di distinzione, perché siamo tutti esseri
umani. Quindi, cerchiamo di vivere il 25 novembre guardando al futuro, perché
la donna che subisce violenza potrebbe essere tua nonna, tua madre o tua
sorella e ricordiamoci sempre che le donne hanno moltissimi pregi, non mi
basterebbe un articolo per elencarli, tuttavia possiedono soltanto un difetto:
molte volte si dimenticano di quanto valgano realmente.
Matteo Puleo – classe 4CA1