lunedì 22 novembre 2021

Il piacere di sentirsi Ultimo

Un cantautore d’altri tempi



Immagine tratta dal web
Ultimo, nome d’arte di Niccolò Moriconi, nasce il 27 gennaio 1996 a Roma sotto il segno dell’Acquario. Inizia a scrivere canzoni all’età di 14 anni, difatti, alcuni famosi brani come “Piccola stella”, sono stati scritti da Niccolò proprio in quella giovane età. Sul palco di qualche concerto provinciale di beneficienza, esordisce ancora adolescente con brani che, ad oggi, sono molto meno conosciuti, per esempio “Bellissimo dolore” e “Regalami un sorriso”. Già da quelle canzoni, si poteva intuire la stoffa poetica di questo artista. Il suo primo album si chiama “Pianeti” ed esce il 6 ottobre del 2017 su tutte le piattaforme musicali. Il cantautore, successivamente, superando le selezioni di “Sarà Sanremo”, sul palco dell’Ariston strega il pubblico con il brano “Il ballo delle incertezze” che ottiene la vittoria tra i giovani. Un paio di giorni dopo il successo ottenuto, Ultimo lancia “Peter Pan”, il suo secondo disco, dove è presente la mia canzone preferita in assoluto, che si chiama “Forse dormirai”. A distanza di tre mesi, Ultimo cresce esponenzialmente di fama. L’anno dopo partecipa tra i big al Festival di Sanremo e, secondo me vittima di un’ingiustizia, arriva secondo con il brano “I tuoi particolari”. Un paio di mesi dopo esce “Colpa delle favole”. Un paio di settimane fa, invece, è uscito l’album “Solo”, dove Ultimo continua a registrare record su record e scala le classifiche. Ultimo è il mio cantante preferito ormai da quattro anni; l’ho conosciuto grazie alla canzone “Sogni appesi” che ho ascoltato prima dell’arrivo di Ultimo a “Sarà Sanremo”. Lui per me è un punto di riferimento, poiché è uno dei pochissimi che, ad oggi, mantiene uno stile musicale più “antico”. Io sono un amante della buona musica leggera italiana, Ultimo per esempio viene paragonato ad Antonello Venditti, altro cantautore che io ammiro tantissimo. Molte volte mi piace mettermi con le cuffiette e ascoltare pilastri della musica come Vasco Rossi, Ligabue, Celentano, Tiziano Ferro, i Pink Floyd, solo per citarne alcuni. Ultimo con il suo stile di musica non volgare e molto significativo è l’unico che secondo me può arrivare ai livelli dei cantanti sopracitati. “Depressivo”, “troppo romantico”, queste sono solo alcune delle etichette dispregiative che gli vengono affibbiate. Molte volte mi chiedo cosa succederebbe se la gente invece di giudicare per seguire la massa, iniziasse ad ascoltare le parole delle sue canzoni e a capirne il significato.             


                                                                                              Vittorio Assenza – Classe 3^ GR1