Giornata della Memoria 2022
Da 17 anni ogni 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria,
per commemorare le vittime dell’Olocausto e quindi la liberazione dei campi di
concentramento nazisti.Sono passati esattamente 77 anni da quel 27 gennaio 1945
quando le truppe sovietiche arrivarono ad Auschwitz e liberarono i superstiti,
una giornata che non si dimenticherà molto facilmente, infatti ancora oggi
celebriamo questa giornata come se fosse passato solo un anno perché è giusto
non dimenticare, è giusto ricordare sempre quello che milioni di ebrei hanno
passato solo a causa della loro razza.
Data l’importanza di questa giornata, insieme agli altri rappresentanti d’Istituto abbiamo deciso di dedicare quest’assemblea al ricordo ancora una volta di questo tragico evento. Per l’occasione abbiamo deciso di far partecipare il docente di Religione Prof. Giovanni Peligra, che ci ha “intrattenuto” con: la poesia “Se questo è un uomo” di Primo Levi, il monologo di Shylock tratto da “Il mercante di Venezia” di Shakespeare, “Hurbinek” tratto da “La tregua” di Primo Levi e, infine, “La fila della diversità” di Ascanio Celestini.
L’ultimo brano personalmente è stato quello che mi ha colpito di più perché con esso si percepisce la diversità che viene inculcata già nei ragazzini; questo brano racconta di una scuola di un piccolo paesino dove decisero di far restare solo un’insegnante quella di “fila indiana”. Quest’insegnante chiese ai bambini di disporsi in fila indiana, ma i bambini si misero a cerchio; lei disse che era vietato perché chi si mette in cerchio diventa uguale e l’uguaglianza non esiste. Disse poi ai ragazzini di mettersi in fila prima per altezza, poi per ordine di colore dei capelli e infine per diversità. Non trovando un ordine corretto per creare la fila indiana escludeva man mano tutti i bambini che erano diversi e infine restò solo una bambina; quest’ultima pensava che fosse uguale, ma l’insegnante le disse che, rimanendo solo loro due, erano diverse e quindi escluse anche lei. Il brano si conclude dicendo che per la prima volta in questa scuola nessun bambino venne bocciato.
Ascoltando questo racconto non ho potuto non pensare all’articolo 3 della nostra Costituzione, il diritto all’uguaglianza; al giorno d’oggi siamo veramente fortunati perché ci è riconosciuto questo diritto, anche se purtroppo nel mondo ancora ci sono distinzioni di razza, sesso, lingua, religione e tanto altro.
Come sfondo abbiamo deciso di far intravedere un telo rosso, simbolo del sangue e dell’orrore dello sterminio di 6 milioni di ebrei da parte dei nazifascisti.
Ringraziamo ancora una volta il Professore Peligra per la sua disponibilità.
Data l’importanza di questa giornata, insieme agli altri rappresentanti d’Istituto abbiamo deciso di dedicare quest’assemblea al ricordo ancora una volta di questo tragico evento. Per l’occasione abbiamo deciso di far partecipare il docente di Religione Prof. Giovanni Peligra, che ci ha “intrattenuto” con: la poesia “Se questo è un uomo” di Primo Levi, il monologo di Shylock tratto da “Il mercante di Venezia” di Shakespeare, “Hurbinek” tratto da “La tregua” di Primo Levi e, infine, “La fila della diversità” di Ascanio Celestini.
L’ultimo brano personalmente è stato quello che mi ha colpito di più perché con esso si percepisce la diversità che viene inculcata già nei ragazzini; questo brano racconta di una scuola di un piccolo paesino dove decisero di far restare solo un’insegnante quella di “fila indiana”. Quest’insegnante chiese ai bambini di disporsi in fila indiana, ma i bambini si misero a cerchio; lei disse che era vietato perché chi si mette in cerchio diventa uguale e l’uguaglianza non esiste. Disse poi ai ragazzini di mettersi in fila prima per altezza, poi per ordine di colore dei capelli e infine per diversità. Non trovando un ordine corretto per creare la fila indiana escludeva man mano tutti i bambini che erano diversi e infine restò solo una bambina; quest’ultima pensava che fosse uguale, ma l’insegnante le disse che, rimanendo solo loro due, erano diverse e quindi escluse anche lei. Il brano si conclude dicendo che per la prima volta in questa scuola nessun bambino venne bocciato.
Ascoltando questo racconto non ho potuto non pensare all’articolo 3 della nostra Costituzione, il diritto all’uguaglianza; al giorno d’oggi siamo veramente fortunati perché ci è riconosciuto questo diritto, anche se purtroppo nel mondo ancora ci sono distinzioni di razza, sesso, lingua, religione e tanto altro.
Come sfondo abbiamo deciso di far intravedere un telo rosso, simbolo del sangue e dell’orrore dello sterminio di 6 milioni di ebrei da parte dei nazifascisti.
Ringraziamo ancora una volta il Professore Peligra per la sua disponibilità.
Dalila Renda – Classe 5^ S1