lunedì 30 maggio 2022

Eroi nemici-amici

Riscrittura del duello tra Ettore e Achille

 


Immagine tratta dal web

Tra Ettore e Achille era nata una grande rivalità, talmente grande che si erano incontrati per decidere una volta per tutte chi era il migliore. Si erano incontrati fuori dalla città di Troia, al cui interno si trovavano i familiari di Ettore. Per questa battaglia si tolgono gli elmi, per fare uno scontro faccia a faccia; così prendono lance e scudi, si danno una carica e iniziano a battersi in modo violento. Ma, a un tratto, si sentono delle urla e cavalli al galoppo: all’orizzonte si vedono soldati macedoni che stanno per attaccare Troia. Il duello si ferma ed Ettore dice ad Achille che prima deve difendere la sua città e poi riprenderà il combattimento con lui. Così smettono di battersi. Ma Achille non può ritornare a casa perché sarebbe stato ucciso dai Macedoni, visto che la strada che avrebbe dovuto fare era uguale. Così Achille dice a Ettore che lo avrebbe aiutato in questa battaglia e quest’ultimo accetta. Ettore va dai suoi familiari e li fa mettere in salvo, mentre Achille va ad avvisare i soldati troiani e insieme salgono sulle mura e iniziano con l’arco a uccidere da lontano i soldati macedoni. Ettore poi, dopo aver preso il cavallo, apre la porta e va a fare un combattimento corpo a corpo, ma Achille si accorge che Ettore è in difficoltà e corre ad aiutarlo. Alla fine dello scontro, i due eroi, stanchi morti, si danno una stretta di mano e decidono di andare a coricarsi; ma Ettore, prima di andare a dormire, dice ad Achille che il loro scontro si sarebbe svolto la mattina seguente. L’indomani mattina Achille è carico e pronto per riprendere il duello mentre Ettore, stanco e triste, si butta a terra e si mette a piangere, tirando giù fiumi di lacrime. Achille e i suoi, tutti sconvolti, ascoltano Ettore che con voce lacrimante dice al figlio di Peleo: “Eroe, io ti ringrazio perché sei qua, altrimenti sarei già morto, grazie a te abbiamo sconfitto quei terribili Macedoni”. Cala un silenzio tombale, tutto si ferma. Achille si avvicina a Ettore, facendo la mossa di ucciderlo, ma poi butta la lancia a terra e, anche lui piangendo, dice: “Caro Ettore, grande rivale, da oggi diventi per me come un fratello”. Achille poi si alza e prende per mano Ettore che, a sua volta, si alza e i due si abbracciano. Ettore dice ad Achille: “I fratelli sono sempre grandi rivali, ma nel momento del bisogno si attraggono come calamite. Questi siamo noi”.
Così per la gioia si organizza una festa per i due, in modo da ricordare il gesto di due grandi eroi.
 
 

Giovanni Avola – Classe 1^ CA1