Riscrittura del duello tra Ettore e Achille
Tra Ettore e Achille
era nata una grande rivalità, talmente grande che si erano incontrati per
decidere una volta per tutte chi era il migliore. Si erano incontrati fuori
dalla città di Troia, al cui interno si trovavano i familiari di Ettore. Per
questa battaglia si tolgono gli elmi, per fare uno scontro faccia a faccia; così
prendono lance e scudi, si danno una carica e iniziano a battersi in modo
violento. Ma, a un tratto, si sentono delle urla e cavalli al galoppo: all’orizzonte
si vedono soldati macedoni che stanno per attaccare Troia. Il duello si ferma
ed Ettore dice ad Achille che prima deve difendere la sua città e poi
riprenderà il combattimento con lui. Così smettono di battersi. Ma Achille non
può ritornare a casa perché sarebbe stato ucciso dai Macedoni, visto che la
strada che avrebbe dovuto fare era uguale. Così Achille dice a Ettore che lo
avrebbe aiutato in questa battaglia e quest’ultimo accetta. Ettore va dai suoi
familiari e li fa mettere in salvo, mentre Achille va ad avvisare i soldati
troiani e insieme salgono sulle mura e iniziano con l’arco a uccidere da
lontano i soldati macedoni. Ettore poi, dopo aver preso il cavallo, apre la
porta e va a fare un combattimento corpo a corpo, ma Achille si accorge che
Ettore è in difficoltà e corre ad aiutarlo. Alla fine dello scontro, i due
eroi, stanchi morti, si danno una stretta di mano e decidono di andare a
coricarsi; ma Ettore, prima di andare a dormire, dice ad Achille che il loro
scontro si sarebbe svolto la mattina seguente. L’indomani mattina Achille è
carico e pronto per riprendere il duello mentre Ettore, stanco e triste, si
butta a terra e si mette a piangere, tirando giù fiumi di lacrime. Achille e i
suoi, tutti sconvolti, ascoltano Ettore che con voce lacrimante dice al figlio
di Peleo: “Eroe, io ti ringrazio perché sei qua, altrimenti sarei già morto,
grazie a te abbiamo sconfitto quei terribili Macedoni”. Cala un silenzio
tombale, tutto si ferma. Achille si avvicina a Ettore, facendo la mossa di
ucciderlo, ma poi butta la lancia a terra e, anche lui piangendo, dice: “Caro
Ettore, grande rivale, da oggi diventi per me come un fratello”. Achille poi si
alza e prende per mano Ettore che, a sua volta, si alza e i due si abbracciano.
Ettore dice ad Achille: “I fratelli sono sempre grandi rivali, ma nel momento
del bisogno si attraggono come calamite. Questi siamo noi”.
Così per la gioia si organizza una festa per i due, in modo da ricordare il gesto di due grandi eroi.
Così per la gioia si organizza una festa per i due, in modo da ricordare il gesto di due grandi eroi.
Giovanni Avola – Classe 1^ CA1