L’importanza
di oggi per un domani migliore
Il 2024 è alle porte e speriamo che ci sia un drastico calo delle vittime. Non ci sono parole per descrivere il dolore che la famiglia di Giulia Cecchettin, vittima numero 105 di quest' anno stia provando in questo momento e così tutte le altre famiglie colpite da questa maledetta "catena".
Non bisogna andare tanto lontano dalla nostra provincia per questi casi,
possiamo ricordare nel 2017 a Rosolini la vicenda di Laura Pirri che in un
primo momento si sarebbe pensato fosse stato un malfunzionamento della bombola
da campeggio a provocarle delle ustioni che l’avrebbero portata alla morte
qualche giorno dopo, ma in realtà grazie all'aiuto del figlio di soli 9 anni
che avrebbe raccontato tutto alla nonna e grazie alle indagini e alle
intercettazioni sul caso si sarebbe scoperto che il vero assassino è stato
il padre, per una lite di pochi euro.
Un altro femminicidio più recente e che ha
scosso la coscienza di tutti è stato quello di Giulia Tramontano a fine maggio
2023, incinta al 7° mese che sarebbe stata uccisa dal suo “fidanzato"
perché lei avrebbe scoperto la sua relazione con un'altra ragazza. Il
"compagno" avrebbe tentato di ucciderla avvelenandola con del
topicida e con dell’ ammoniaca, già molti mesi prima.
È ora di dire BASTA. BASTA agli
insulti, BASTA alle minacce, BASTA ai pregiudizi, BASTA ALLA
VIOLENZA DI GENERE.
La causa può essere anche la fine di una
relazione che non è accettata dall'uomo a provocare questa reazione, ovvero il
dolore che si trasforma in rabbia. Per questo bisognerebbe imparare a gestire i
sentimenti.
L'amore viene visto sempre solo sotto il suo aspetto migliore, quello
romantico, trascurando così una possibile perdita. La donna non è un oggetto, ma un essere umano
come tutti, ha una propria dignità e bisogna rispettarla. Al primo segnale di maltrattamento bisogna cercare di chiudere la relazione,
prima che sfoci in tragedia, chiedere aiuto.
Molte donne si sentono sole, convinte che nessuno le riesca a capire, ma in realtà non è così e la giornata del 25 novembre lo dimostra.
Lo stato mette a disposizione di queste donne anche un numero di telefono antiviolenza, il 1522 ed una chat online con un'operatrice.
Concludo con una citazione di Gilles Vigneault, che mi sembra davvero appropriata:
“La violenza è una mancanza di vocabolario”.
Salvino Costantino 2ITC1