mercoledì 22 novembre 2023

25 novembre: Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza di genere.

 
L’importanza di oggi per un domani migliore

 Oggi, 25 novembre è la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza di genere. 

Il significato di questo giorno non dovrebbe essere ricordato solo oggi, ma sempre. Si stima che ogni 3 giorni nel nostro paese venga uccisa una donna a causa di un femminicidio. Questo fenomeno è purtroppo in continuo  aumento. Basti pensare che le vittime del 2023 hanno superato quelle del 2022 (fino al 20 novembre 2022) e questo è un grande fallimento della nostra società. 

Il 2024 è alle porte e speriamo che ci sia un drastico calo delle vittime. Non ci sono parole per descrivere il dolore che la famiglia di Giulia Cecchettin, vittima numero 105 di quest' anno stia provando in questo momento e così tutte le altre famiglie colpite da questa maledetta "catena".

Non bisogna andare tanto lontano dalla nostra provincia per questi casi, possiamo ricordare nel 2017 a Rosolini la vicenda di Laura Pirri che in un primo momento si sarebbe pensato fosse stato un malfunzionamento della bombola da campeggio a provocarle delle ustioni che l’avrebbero portata alla morte qualche giorno dopo, ma in realtà grazie all'aiuto del figlio di soli 9 anni che avrebbe raccontato tutto alla nonna e grazie alle indagini e alle intercettazioni sul caso si sarebbe scoperto che il vero assassino è stato il padre, per una lite di pochi euro.

Un altro femminicidio più recente e che ha scosso la coscienza di tutti è stato quello di Giulia Tramontano a fine maggio 2023, incinta al 7° mese che sarebbe stata uccisa dal suo “fidanzato" perché lei avrebbe scoperto la sua relazione con un'altra ragazza. Il "compagno" avrebbe tentato di ucciderla avvelenandola con del topicida e con dell’ ammoniaca, già molti mesi prima.

È ora di dire BASTA. BASTA agli insulti, BASTA alle minacce, BASTA ai pregiudizi, BASTA ALLA VIOLENZA DI GENERE.

 E tutto questo perché succede? Tutto questo è legato ad un concetto di potere da parte dell'uomo che si sente superiore rispetto alla donna umiliandola, aggredendola, violentandola…

La causa può essere anche la fine di una relazione che non è accettata dall'uomo a provocare questa reazione, ovvero il dolore che si trasforma in rabbia. Per questo bisognerebbe imparare a gestire i sentimenti.
L'amore viene visto sempre solo sotto il suo aspetto migliore, quello romantico, trascurando così una possibile perdita.
 La donna non è un oggetto, ma un essere umano come tutti, ha una propria dignità e bisogna rispettarla. Al primo segnale di maltrattamento bisogna cercare di chiudere la relazione, prima che sfoci in tragedia, chiedere aiuto.

Molte donne si sentono sole, convinte che nessuno le riesca a capire, ma in realtà non è così e la giornata del 25 novembre lo dimostra.

Lo stato mette a disposizione di queste donne anche un numero di telefono antiviolenza, il 1522 ed una chat online con un'operatrice. 

Concludo con una citazione di Gilles Vigneault, che mi sembra davvero appropriata:

 “La violenza è una mancanza di vocabolario”.


Salvino Costantino 2ITC1