mercoledì 29 novembre 2023

Altre riflessioni.

Te la sei cercata!

Se hai una una gonna corta e qualcuno per strada ti fischia, allora te la sei cercata.

Se lasci il tuo ragazzo o marito perché non lo ami più e sul portone di casa ti scrive a caratteri cubitali “PROSTITUTA” o scrive delle minacce contro di te o contro sé stesso, come ad esempio “se non torniamo insieme mi ammazzo/ti ammazzo”, in fin dei conti, te la sei cercata. Hai messo dei pantaloni attillati e stai ballando, qualcuno ti dà una pacca sul sedere, te la sei cercata.

Fai un sorriso al cameriere, ti ha aiutata a mettere il cappotto, e il tuo ragazzo in macchina ti dà uno schiaffo, te lo sei meritato.

Una sera torni a casa da sola e ti accorgi che qualcuno ti segue, allora affretti il passo provando a scappare e urlare, ma lui ti ha già raggiunta, ti spinge contro il muro stringendoti i polsi e quello che succede più tardi in quel vicolo è più buio di quanto tu possa pensare, ma ricordiamoci che te la sei cercata.

Allora denunci l’accaduto ma le domande che ti fanno sono: “Ma tu com’eri vestita?” “Avevi abbottonato bene la camicetta?” È chiaro che stanno pensando ad una cosa sola, che te la sei cercata. 

Il 31,5% delle donne in Italia ha subito nel corso della propria vita una forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono state commesse da un partner o ex partner, parenti, amici o ancora peggio da sconosciuti. Gli abusi contro una donna sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner. Ma, purtroppo, quando una donna prova a dire basta e prova ad alzare la testa, viene accusata e si parla di delirio femminista. Un giorno però molte di queste donne che hanno parlato si troveranno stuprate o uccise: quelle donne non se la sono cercata, quelle donne non se la sono mai cercata. Purtroppo nel mondo, soprattutto in Italia, la colpa è sempre della donna, quando non è mai così. Non è colpa della donna se si innamora di un “uomo” che all'inizio la fa stare bene e poi, con il passare del tempo, si trasforma in un mostro; però, quando se ne accorge, per la ragazza è troppo tardi perché non sa più come uscirne. Sono poche le donne che sono riuscite a parlarne, ma nonostante questo sono state uccise comunque. Dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, la vittima numero 105 nel 2023, solo ieri altre due donne sono state uccise dai loro amati, e l’anno ancora non è finito…

Come scrive Cristina Torres Càceres, “se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”. L’ultima in questo mondo dove la donna è ancora costretta a subire minacce, stupri, violenze psicologiche. Abbiamo ottenuto la parità dei sessi, ma dov’è? Se una donna può essere considerata uguale ad un uomo, allora deve esserlo in tutto, dal lavoro alla vita privata, dalle uscite all’abbigliamento. Le donne non sono oggetto di nessuno e mai lo saranno. 

Chi stupra, chi minaccia, chi uccide, non può essere considerato un essere umano.  



Andrea Baglieri, Desiree Belluardo, Chiara Cannata, Marco Fratantonio e Germana Occhipinti – 4^ GR3