mercoledì 13 marzo 2024

Comunità 2024-Diari di viaggio

Il viaggio del cuore 

La prima settimana di marzo, io e altri ragazzi del mio istituto abbiamo affrontato più che un viaggio d'istruzione, un'esperienza che tutti prima o poi dovremmo vivere, che consiglio vivamente.

Prima del viaggio abbiamo partecipato ad alcuni incontri con gli educatori per spiegarci cosa andavamo a visitare e cosa andavamo ad affrontare in questi pochi giorni, direi molto intensi. I primi giorni del viaggio, non avendo confidenza con tutti, parlavamo perlopiù con i nostri compagni di classe.

Sotto il sole della Polonia abbiamo camminato molto e abbiamo visto realtà che viene la pelle d'oca solo a ripensarci. Abbiamo condiviso pianti, risate, serate, cene e nottate.


Infine insieme abbiamo creato un bel gruppo che definirei una famiglia, in cui mi sono sentita a mio agio fin da subito.

Vorrei ringraziare tutti i miei compagni di viaggio, i professori che ci hanno accompagnato e i peer che ci hanno guidato in questi brevi ma intensi giorni del lungo viaggio del cuore che mi ha insegnato molto.

Dobbiamo renderci conto che siamo molto fortunati oggi e che le persone più care le dobbiamo tenere sempre vicino a noi, abbracciarle e godere della loro conoscenza ed amicizia per tutto il tempo che ci viene dato. Una volta che andranno via, essi lasceranno un segno duraturo nella nostra vita, accompagnato dal dolore, come coloro che sono stati deportati e hanno vissuto la sofferenza di lasciar andare, di farsi strappare dalle proprie braccia le persone importanti, come i loro figli o fratelli e sorelle. 

Spero che questa meravigliosa esperienza, che porterò sempre dentro il cuore, mi insegnerà molto anche un domani e non solo in questo momento dell'adolescenza.


                                                                                                               Lasagna Erika 3A1

Una fantastica esperienza

Giorno 1 marzo  io e altri 68 studenti dell’Archimede Modica siamo partiti verso questa fantastica esperienza che porterà a un cambiamento dentro ognuno di noi.

Durante la visita a campi di Auschwitz-Birkenau, abbiamo provato ad immedesimarci dentro ogni persona deportata ed abbiamo cercato di capire quanto era difficile la vita dentro i campi per questa gente. I detenuti passavano giorni e giorni all’interno di questi campi in condizioni penose costretti a dormire in grandi stanze ammassati e senza neanche un minimo di pietà per loro.
Quando guardi certi orrori, capisci quanto dobbiamo essere grati per quello che abbiamo e che possediamo.
Durante il penultimo giorno dentro quella stanza di università non eravamo 200 ragazzi ma eravamo una comunità legati da una sola cosa, molti miei compagni si sono aperti e hanno superato le proprie paure e hanno detto quello che pensavano, io ascoltando tutti i pensieri dei ragazzi che hanno parlato durante questa restituzione ho incominciato a pensare a quante cose lascio passare senza neanche farci caso e ho capito anche quanto sia importante mettere da parte le maschere e capire chi sia un vero fratello e chi no.
Durante questi giorni non sono mancati momenti di svago dove abbiamo potuto legare e fare nuove amicizie cercando di mettere da parte le nostre maschere, per cercare di costruire legami più veri possibili.
Ci tengo a ringraziare tutti i ragazzi che mi sono stati accanto durante questi giorni e li ringrazio per essere diventati la mia seconda famiglia. Ci tengo a ringraziare i nostri professori: Carpenzano, Peligra, Modica, Iurato e Cannata e anche i nostri educatori: Eleonora, Martina e Simone per averci accompagnato durante questa meravigliosa esperienza.

                                                                                                                   Mattia Ruta 4 CA