UNA GUERRA DURATA 20 ANNI
L'11 settembre 2001 è ricordato da tutti come una delle giornate più drammatiche della storia moderna, segnata dall'attacco alle Torri Gemelle. Quel giorno, quattro aerei furono dirottati con obiettivi strategici, scelti per il loro valore simbolico e pratico per gli Stati Uniti.
Tre edifici del World Trade Center crollarono, non per l'impatto diretto, ma per il calore estremo causato dagli incendi. La Torre Sud, colpita per seconda, cedette alle 9:59, appena 56 minuti dopo l'impatto. La Torre Nord seguì alle 10:28, dopo un incendio durato oltre 100 minuti. I detriti del crollo danneggiarono anche il vicino 7 World Trade Center, compromettendone la struttura fino a farlo collassare.
foto di Firera M. tratte dal web |
LE CAUSE
L'attacco fu orchestrato dall'organizzazione terroristica Al-Qāʿida, guidata da Osama Bin Laden. Inizialmente, Bin Laden negò il coinvolgimento, ma prove filmate emerse dalle indagini confermarono la sua partecipazione. In questi video, Al-Qāʿida giustificava l'attentato con una serie di motivi: il sostegno americano a Israele, la presenza di truppe statunitensi in Medio Oriente e il supporto agli attacchi contro i musulmani in Libano e Cecenia.
Poco prima delle elezioni presidenziali del 2004, Bin Laden rivendicò ufficialmente l'attacco. Nella sua "Lettera all'America", esplicitò le motivazioni dietro gli attentati, tra cui il malcontento per le politiche americane in Medio Oriente.
foto dal web di Firera M. |
LE CONSEGUENZE
Gli Stati Uniti reagirono con forza invadendo l'Afghanistan, dove Bin Laden si nascondeva. Nonostante l'iniziale successo nel rovesciare il regime talebano, la cattura del leader di Al-Qāʿida continuò a sfuggire. Le operazioni militari si prolungarono, alimentate dalla sete di giustizia dell'opinione pubblica americana.
Nel 2003, la "guerra al terrore" si estese anche all'Iraq di Saddam Hussein, nonostante la mancanza di prove che Bin Laden fosse lì. Gli Stati Uniti accusarono l'Iraq di sviluppare armi di distruzione di massa e lo inserirono nell’"asse del male", come sponsor del terrorismo. La guerra culminò con l'esecuzione di Saddam Hussein nel 2006, ma la presenza militare americana in Afghanistan durò fino al 2021. Bin Laden venne infine ucciso nel 2011 in Pakistan durante un'operazione segreta.
Le vittime degli attentati dell'11 settembre furono 2.977. Queste includono i 246 passeggeri dei quattro aerei, 2.603 persone a New York e 125 al Pentagono. Altre 24 sono ancora elencate come disperse. Molti persero la vita lanciandosi dalle torri in fiamme, come rappresentato dalla famosa immagine di “The Falling Man”. Anche numerosi soccorritori, tra forze dell'ordine e vigili del fuoco, morirono nel tentativo di salvare vite umane in quella tragica giornata.
foto tratte dal web di Firera M. |
OGGI…
Ancora oggi, il Medio Oriente è una polveriera di instabilità, con conflitti che sembrano non avere fine. Le motivazioni alla base delle guerre moderne sono spesso le stesse: rivalità geopolitiche, interessi economici, lotte di potere mascherate da scontri ideologici o religiosi. Gli interventi militari, spesso giustificati come misure contro il terrorismo o per la protezione dei diritti umani, continuano a mietere vittime civili, alimentando un ciclo di vendetta e odio.
Non possiamo fare a meno di chiederci se queste guerre, nate dal desiderio di giustizia e sicurezza, abbiano davvero portato la pace che promettevano. Il mondo di oggi, frammentato da tensioni internazionali, guerre civili e minacce terroristiche, sembra invece ricordarci che il prezzo della guerra è altissimo, e che la vera sfida è costruire un futuro in cui la diplomazia prevalga sulla violenza, futuro del quale noi siamo i protagonisti.
Firera Michele, 4T1