#Umanizzazione
L’umanizzazione, una parola
che in questo preciso momento, vorrei fosse la parola non solo della mia vita
ma di tutta l’umanità.
Umanizzare, rendere persona più
umana e civile, più conforme a quella che si ritiene debba essere la natura umana.
Tutti gli uomini sono
chiamati a umanizzarsi, cioè a diventare ciò che devono diventare, in quanto
creature.
Ed è proprio questo il
problema dell’umanità, gli uomini non riescono ad umanizzarsi, non riescono a
diventare ciò che devono diventare, perché non sanno quello che devono
diventare, non si hanno più principi e valori, ideali da seguire, non si riesce
a costruire un percorso umano da seguire lungo tutta la vita. All’umanità mancano
le basi, una terra ferma dove costruire le fondamenta.
Nella mia umanità vorrei una
società civile, cioè rispetto per tutte le diversità che esistono all’interno
di essa, e soprattutto vorrei che le armi fossero un miraggio, una parola di
cui non si sa il significato.
Vorrei una società educata
in cui le leggi venissero rispettate e chi le emette non dovrebbe guardare i
suoi sporchi interessi ma l’umanità.
Vorrei una società che
ascolta il prossimo e non solo che sente, perché c’è un’enorme differenza tra
ascoltare e sentire.
Vorrei una società che
capisce il comportamento degli altri e lo giustifica, perché se c’è un
determinato comportamento in fondo c’è sempre un problema e non serve a nulla
criticare e litigare.
Vorrei una società aperta al
dialogo, che abbia il coraggio di guardarsi in faccia e non attraverso questa
tecnologia che ci sta scappando di mano.
Infine vorrei una società
che ama, perché è solo amando che si sente umanizzato può fare di tutto per
umanizzare chi, per molteplici motivi, non lo è pienamente.
Michela
Leone, IVS2