giovedì 4 maggio 2000

#Lasciare

Lasciare: questo verbo mi rappresenta, rappresenta la mia vita con ciò che adesso sono. Non bisogna far confusione con “cambiamento” perché non rappresenta un vero e proprio cambiamento del mio carattere, ma di lasciar venir fuori quella parte del mio carattere nascosto all’interno di me, che ho trattenuto per molto tempo.
Ho capito che a volte lasciare andare se stessi e mostrare il proprio carattere non è sempre un male, anzi ti rende libero, donandoti una grande energia interiore. 
È un’esperienza che va vissuta in prima persona per capire realmente di cosa sto parlando, di come si riesce a risollevarsi e che niente può ributtarti giù. Lasciando esprimere le proprie emozioni, le proprie opinioni e lasciando perdere le critiche che si ricevono dagli altri.
Lasciare è anche una parola forte, per tutti quelli che si negano di esprimere se stessi per paura di essere criticati. Grazie a questa parola è cresciuta in me una visione della vita positiva, mi ha fatto capire che ognuno ha qualcosa di esprimere, un proprio valore importante per tutti da lasciare.
È una parola una sfida con se stessi, cercando di migliorare il proprio essere e i propri limiti.
Ma la cosa più importante è che mi ha insegnato che ognuno di noi ha il diritto di lasciare andare se stesso e fin quando tutto ciò non va a intaccare gli altri e non crea problemi alla vita e alla società. 
Si va a migliorare il modo di vivere con se stessi e con gli altri.

Riccardo Giummara, IVS2