Diceva Ghandi: “Siate voi il
cambiamento che volete vedere nel mondo”. Ecco la ricetta
Diceva
Ghandi: “Siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo”. La prof. di
italiano porta in classe questa frase e ci invita a scrivere le nostre
riflessioni. Ci verrebbe da dire che l'amore potrebbe cambiare il mondo.
Mi
dispiace. Ma credo che non sarà pensare solo
all’amore che cambierà il mondo.
Come
può l’amore cambiare il mondo e renderlo migliore? Quando per amore si intende
solo un piacere fisico o peggio per amore si uccide. Ognuno di noi ha una
propria idea dell’amore e quindi anche una propria idea delle emozioni in
generale.
Quindi
come può cambiare qualcosa di collettivo, un’emozione personale?
Nell’era
in cui viviamo abbiamo i mezzi per arrivare ad un mondo in cui tutti, anche se con pensieri diversi,
riusciremmo a vivere in perfetta armonia. Ma la paura ci fa perdere la
“strada”. Ci chiude nell’egoismo per avere la certezza di poter andar avanti
nella vita. Più che espandere i nostri confini, li aumenta. Ci fa andare più
veloci senza una meta. Ci fa vivere come insensibili, sordi alla
consapevolezza di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato.
Ma
la cosa peggiore è che ci chiude in noi stessi, riducendo i dialoghi.
Ognuno
di noi dovrebbe esprimere il proprio pensiero, senza offendere nessuno,
accettando anche quello degli altri. Perché più che critiche ci vogliono
consigli. Siamo vittime di un sistema in cui la paura colpisce gli uomini di
potere e quindi loro a sua volta ci costringono ad avere paura dei nostri
pensieri, ci fanno credere che tutto ciò che dicono loro è vero e ci fanno credere che non valiamo
niente, che qualunque cosa facciamo è inutile, facendoci cadere nel pessimismo
e nella depressione.
Gente!
Non pieghiamoci a questo bruto sistema. Dove ci dicono chi essere, cosa
pensare, cosa dire e cosa fare.
Non sentiamoci
inferiori! Si sente inferiore solo chi si paragona agli altri, vede la
vita come una gara e quindi si aspetta troppo da se stesso per poter superare
gli altri. Ma la vita non è una gara, perché ognuno di noi ha delle capacità e
deve migliorarle con passione solo per superare se stesso.
Non
siamo cattivi! É cattivo chi gode della sofferenza altrui perché non riesce a
risollevarsi dalla sua e quindi ha bisogno di vedere gli altri “a terra” per
sentirsi meglio.
“Non
odiamo! Odia chi non può essere amato e quindi sa che non è più un uomo.”
Apprezziamo,
guardano oltre il semplice sguardo, non guardando i difetti, ma le qualità, le
emozioni che ci lascia quella persona con la consapevolezza che sono uniche da
persona a persona. Non è importante cosa
si ha in comune, è importante come si dialoga,
l’essere allo stesso livello e con gli stessi diritti.
Perché
il mondo ha bisogno di dialogare, di esprimere le opinioni per poterci tutti completare a vicenda, per poterci
conoscere. E bisogna esprimere le proprie emozioni quando si sta con altri, è
inutile rimanere “freddi”: riamane freddo chi è debole e non ha il coraggio di
esprimere se stesso.
Ѐ
vero avvolte la vita ci mette davanti a grandi difficoltà e spesso il nostri
progetti vengono distrutti.
Ma
anche con l'oscurarsi dei nostri sogni, anche con lo sgretolarsi dei nostri
obiettivi. La vittoria della nostra vita potrà sempre prevalere.
Non
importa come essa avvolte sembra distrutta, o come ci sentiamo persi noi . Ciò che conta è riuscire sempre a
risollevarsi. Riuscendo ad essere più forti di ciò che ci fa soffrire. Il mio
augurio per noi che tutti riusciamo ad
essere vittoriosi in questa vita.
E abbiamo bisogno della forza di crederci fino alla fine. E anche se poi
falliamo, quale miglior modo c'è di vivere? Non tutto nella vita va come noi
vogliamo. Soprattutto con le persone non
sempre si riescono a cambiare. Ciò che conta è che il cambiamento inizia da noi
stessi.
Ed
è per questo che bisogna dare alle persone, al mondo e alla vita, la
possibilità di cambiare e di essere
migliori. Non chiudendoci nei brutti ricordi del passato e vivendo nel rancore.
Nessuno può tornare indietro, il passato resta nel passato. Dal passato si può
solo imparare dagli errori.
Non
difendiamo il singolo ma il collettivo. Perché anche se pensiamo, parliamo,
agiamo e viviamo in maniera diversa siamo fatti per restare uniti, siamo fatti
per essere un’unica realtà.
Questa
può essere la ricetta del cambiamento che come diciannovenne voglio seguire per
essere il cambiamento che voglio vedere nel mondo.
Riccardo Giummara IVS2