lunedì 2 maggio 2016

Intervista a Padre Giovanni Stracquadanio

Storia di un giovane rivoluzionario diventato sacerdote


Padre Giovanni Stracquadanio, parroco della chiesa Madre di San Giorgio, ci racconta come è arrivato alla vocazione.
Tutto è iniziato dalla lettura di un libro che ha cambiato la sua vita. "Ero un giovane rivoluzionario contro tutto e contro tutti, ero il primo a protestare in tutti gli ambiti della società civile e religiosa. Tanti perché si agitavano nella mia mente senza trovare risposta: perché tante ingiustizie, tanta disuguaglianza, tanta prepotenza dei ricchi verso i deboli? Perché la sofferenza di tanti innocenti?”.
“Posso dire -continua padre Giovanni- che la lettura di quel libro mi ha fatto riscoprire un Dio diverso da come lo pensavo, un Dio che mi amava da sempre in maniera infinita e immaginabile.
Allora mi sono subito chiesto cosa fare per ricambiare, ho deciso di sceglierlo come il tutto della mia vita”.

Racconta ancora padre Giovanni che in un primo momento i suoi familiari hanno reagito con indifferenza dinanzi alla sua scelta, perché pensavano che fosse un entusiasmo passeggero o, come si dice, un fuoco di paglia. Poi, si chiesero il perché di questo suo cambiamento, ma non ne capivano le motivazioni, anche se rispettarono la sua libertà.
Padre Stracquadanio è stato ordinato sacerdote il 15 agosto del 1966, ed ha iniziato a fare il parroco nella chiesa Madre di San Giorgio nel settembre del 1978.
Nel periodo estivo i sacerdoti vanno a Noto, nel santuario Diocesano di Maria Santissima Scala del Paradiso, in cui fanno dei corsi di aggiornamento su varie tematiche della vita ecclesiale, ma anche civile. “Tutti - afferma con chiarezza - siamo sempre in crescita, anche i sacerdoti”.
Per migliorare il mondo, Padre Stracquadanio vorrebbe mettere nel cuore di ogni persona la sicurezza di sentirsi amata. “L'amore - dice - è una grande molla di cambiamento”. Inoltre pensa che i giovani si allontanino sempre di più dalla chiesa e, spesso, prendano la strada della criminalità, perché c'è una mancanza di dialogo nelle famiglie. “Ma la responsabilità dell’allontanamento dei giovani dalla Chiesa è anche  di alcuni religiosi e praticanti che sono i i primi a dare cattivi esempi. A volte  è anche tutta la struttura poco evangelica della chiesa allontana i giovani”.
Stefano Garrafa  Giovanna Spadaro IIIS2