Rosario Assenza: “Ancora oggi negli occhi la disperazione
di mia madre”
Rosario Assenza, classe 1920. Quando è scoppiata la
seconda guerra mondiale egli aveva 19
anni. Ha capito che era grave, e che poteva coinvolgere la famiglia, quando ha
visto le lacrime di sua madre. Quando pensa
alla disperazione della madre in quei giorni, l’emozione sul suo viso
diventa forte ed evidente.
“Partire per me che avevo 19 anni significava
ritornare vincitore, eroe. Non capivo la
disperazione di mia madre. La tristezza
della famiglia non mi fece partire sereno”. Poi al fronte i sogni di grandezza
e di vittoria fecero i conti con le continue incursioni della morte. Davanti ad ogni compagno che vedevo morire
pensavo: “La prossima volta tocca a me”. Finita la guerra, Rosario Assenza
tornò a Modica e si formò una famiglia. Ma dovette lasciare anche questa nuova
famiglia per affrontare la crisi che attanagliò l’Italia e andare via. Dopo un lungo viaggio,
in treno, raggiunse la Germania, dove rimase
per due interminabili anni di lavoro e solitudine. Dopo aver messo da parte dei soldi, tornò a
Modica per riabbracciare la sua famiglia
che, anche a costo di una vita povera, non voleva assolutamente lasciare la
Sicilia.
Alla domanda su
come vede la crisi oggi Rosario Assenza risponde: “E’ diversa di quella di
allora: ringraziamo il cielo che la guerra sia oggi solo un ricordo per l’Italia”.