La guerra e la rinascita a nuova vita
Ascoltare ogni singola vicenda raccontata dai quei pochi
testimoni che sono ancora in vita, o che l’hanno vissuta in un qualche modo, ci
fa capire i sacrifici che ognuno di loro ha affrontato. Tanto più quando si è
dovuta combattere la propria battaglia per la sopravvivenza ai tempi di un
conflitto mondiale. Se oggi viviamo in una nazione libera in parte è anche
merito loro. Secondo il racconto di Rosaria, modicana, classe 1932, la guerra
inizia nel 1942 quando era piccola; aveva solamente 10 anni e quel poco che
ricorda lo racconta come se lo stesse ancora vivendo.
“Vi erano dei continui
bombardamenti e la gente scappava per rifugiarsi in luoghi sicuri per salvare
la propria vita e quella dei figli. La guerra durò per un bel po’di anni e
purtroppo la povertà si faceva sentire sempre di più. La gente non aveva il minimo
per sopravvivere e chi lo aveva cercava di conservarlo per il futuro. Tutto
iniziò perché la Germania
voleva invadere gran parte dei territori d’Europa, stessa cosa l’Italia, che ai
quei tempi era governata da Mussolini e dal suo fascismo. In questa guerra
furono coinvolti quasi tutti i paesi del mondo ma i principali furono Francia,
Stati Uniti d’America, Gran Bretagna e Unione Sovietica. In quegli anni abbiamo
vissuto male e ognuno dei cittadini avrebbe sperato nella liberazione e nella
pace al più presto possibile. I momenti paurosi –descrive ancora con lucidità- non
terminavano mai anzi erano sempre presenti, i continui bombardamenti portavano
paura perché in continuazione passavano gli aerei per annunciare i
bombardamenti a qualsiasi ora del giorno o di notte e, in quel momento dovevano
fuggire di casa e nasconderci nei campi dentro le fosse perché le case erano
facilmente colpite”. Al termine del conflitto che contò cinquanta milioni di
morti, rinacquero in tutti le speranze: “Specialmente noi giovani ci saremmo affacciati
ad una nuova vita. Per gli anni che seguirono fu facile allontanare i tristi
momenti e guardare con fiducia l’avvenire. Quell’aprile del 1945 quando arrivò la
notizia della liberazione, tutti noi capimmo che era iniziata una nuova vita”.
Il racconto di Rosaria può far capire, a
noi giovani, che comunque nei momenti più difficili non bisogna arrendersi ma
bisogna andare avanti nonostante i continui ostacoli. Forse i tempi non sono
più gli stessi ma questo non ci impedisce di lottare per un futuro migliore.
Eleonora Spadaro IIIS2 |