mercoledì 4 maggio 2016

La forza di ricominciare

La guerra e la rinascita a nuova vita
Ascoltare ogni singola vicenda raccontata dai quei pochi testimoni che sono ancora in vita, o che l’hanno vissuta in un qualche modo, ci fa capire i sacrifici che ognuno di loro ha affrontato. Tanto più quando si è dovuta combattere la propria battaglia per la sopravvivenza ai tempi di un conflitto mondiale. Se oggi viviamo in una nazione libera in parte è anche merito loro. Secondo il racconto di Rosaria, modicana, classe 1932, la guerra inizia nel 1942 quando era piccola;  aveva solamente 10 anni e quel poco che ricorda lo racconta come se lo stesse ancora vivendo.
“Vi erano dei continui bombardamenti e la gente scappava per rifugiarsi in luoghi sicuri per salvare la propria vita e quella dei figli. La guerra durò per un bel po’di anni e purtroppo la povertà si faceva sentire sempre di più. La gente non aveva il minimo per sopravvivere e chi lo aveva cercava di conservarlo per il futuro. Tutto iniziò perché la Germania voleva invadere gran parte dei territori d’Europa, stessa cosa l’Italia, che ai quei tempi era governata da Mussolini e dal suo fascismo. In questa guerra furono coinvolti quasi tutti i paesi del mondo ma i principali furono Francia, Stati Uniti d’America, Gran Bretagna e Unione Sovietica. In quegli anni abbiamo vissuto male e ognuno dei cittadini avrebbe sperato nella liberazione e nella pace al più presto possibile. I momenti paurosi –descrive ancora con lucidità- non terminavano mai anzi erano sempre presenti, i continui bombardamenti portavano paura perché in continuazione passavano gli aerei per annunciare i bombardamenti a qualsiasi ora del giorno o di notte e, in quel momento dovevano fuggire di casa e nasconderci nei campi dentro le fosse perché le case erano facilmente colpite”. Al termine del conflitto che contò cinquanta milioni di morti, rinacquero in tutti le speranze: “Specialmente noi giovani ci saremmo affacciati ad una nuova vita. Per gli anni che seguirono fu facile allontanare i tristi momenti e guardare con fiducia l’avvenire. Quell’aprile del 1945 quando arrivò la notizia della liberazione, tutti noi capimmo che era iniziata una nuova vita”. Il racconto  di Rosaria può far capire, a noi giovani, che comunque nei momenti più difficili non bisogna arrendersi ma bisogna andare avanti nonostante i continui ostacoli. Forse i tempi non sono più gli stessi ma questo non ci impedisce di lottare per un futuro migliore.
Eleonora Spadaro IIIS2