mercoledì 4 maggio 2016

Storie di donne

Un confronto con la nonna

Ti ricordi qualcosa della guerra?
Quando sentivo le sirene aeree, io e la mia famiglia andavamo a proteggerci dentro delle grotte, e restavamo lì dentro per ore intere nei pressi di Santa Rosalia (contrada di Modica). Avevo 5 anni. Non ricordo nient’altro.

Qual’era il tuo gioco preferito da piccola?
Giocavo con le bambole di pezza facendo finta di essere una mamma. Utilizzavo un pezzo di stoffa arrotolata con le corde.

Quale lavoro svolgevi? Perché? Sei soddisfatta?
Quando avevo 24 anni sono andata con mio marito in Venezuela; là lui faceva il barbiere, e durante i 6 anni vissuti lì guadagnavamo molto e stavamo economicamente bene. Per muoverci dentro la città utilizzavamo una macchina che non era neanche nostra. Durante questi 6 anni è nato il mio primo figlio. Siamo andati in Venezuela perché in Italia non c’era lavoro.
Dopo qualche anno siamo ritornati in Italia e mio marito si è aperto un negozio di alimentari e io lo aiutavo a preparare i diversi alimenti, come pasta fresca, biscotti, gelati e tante altre cose. Il piatto che cucinavo meglio erano i ravioli. Anche adesso li faccio ma non come una volta.

In che anno sei andata in pensione?
Nel 1991 sono andata in pensione cioè all’età di 54 anni, due anni prima era morto il nonno. Purtroppo questo mi portò una tristezza enorme; i miei figli mi hanno dato forza e io mi sono pian piano ripresa.

Sei contenta della tua vita?Cambieresti qualcosa?
Della mia vita non mi posso lamentare, ovviamente non ho avuto una vita perfetta però mi sono accontentata lo stesso.
No! Non cambierei niente della mia vita.

Racconta un evento importante della tua vita.
I giorni più belli della mia vita sono stati quello in cui mi sono sposata e soprattutto quelli in cui sono nati i miei due figli. Il giorno più brutto della mia vita è stato quando mio marito morì d’infarto nel 1989, è stato il momento più drammatico della mia esistenza.


Michele Solarino 4S2