Un
confronto con la nonna
Quando sentivo le sirene
aeree, io e la mia famiglia andavamo a proteggerci dentro delle
grotte, e restavamo lì dentro per ore intere nei pressi di Santa
Rosalia (contrada di Modica). Avevo 5 anni. Non ricordo nient’altro.
Qual’era
il tuo gioco preferito da piccola?
Giocavo con le bambole di
pezza facendo finta di essere una mamma. Utilizzavo un pezzo di
stoffa arrotolata con le corde.
Quale
lavoro svolgevi? Perché? Sei soddisfatta?
Quando avevo 24 anni sono
andata con mio marito in Venezuela; là lui faceva il barbiere, e
durante i 6 anni vissuti lì guadagnavamo molto e stavamo
economicamente bene. Per muoverci dentro la città utilizzavamo una
macchina che non era neanche nostra. Durante questi 6 anni è nato il
mio primo figlio. Siamo andati in Venezuela perché in Italia non
c’era lavoro.
Dopo qualche anno siamo
ritornati in Italia e mio marito si è aperto un negozio di
alimentari e io lo aiutavo a preparare i diversi alimenti, come pasta
fresca, biscotti, gelati e tante altre cose. Il piatto che cucinavo
meglio erano i ravioli. Anche adesso li faccio ma non come una volta.
In
che anno sei andata in pensione?
Nel 1991 sono andata in
pensione cioè all’età di 54 anni, due anni prima era morto il
nonno. Purtroppo questo mi portò una tristezza enorme; i miei figli
mi hanno dato forza e io mi sono pian piano ripresa.
Sei
contenta della tua vita?Cambieresti qualcosa?
Della mia vita non mi
posso lamentare, ovviamente non ho avuto una vita perfetta però mi
sono accontentata lo stesso.
No! Non cambierei niente
della mia vita.
Racconta
un evento importante della tua vita.
I giorni più belli della
mia vita sono stati quello in cui mi sono sposata e soprattutto
quelli in cui sono nati i miei due figli. Il giorno più brutto
della mia vita è stato quando mio marito morì d’infarto nel 1989,
è stato il momento più drammatico della mia esistenza.
Michele Solarino 4S2 |