mercoledì 4 maggio 2016

Racconti di popoli

La settimana santa a Ispica: un fascino che cattura tutte le generazioni
I Riti della Settimana Santa di Ispica (RG) sono organizzati dalle due principali confraternite storiche del paese, quella di Santa Maria Maggiore, detta dei Cavari (di colore rosso) e quella della Santissima Annunziata, detta dei Nunziatari (di colore azzurro). Il ciclo di festività si apre con l’ultimo Venerdì di Quaresima e con la Domenica delle Palme, per culminare con i Riti del Giovedì Santo, del Venerdì Santo e della Pasqua. Le  innumerevoli manifestazioni sono costituite da processioni e vere e proprie sacre rappresentazioni rifacentisi a riti antichi già praticati nel XVII secolo, i quali rivestono una doppia valenza, sia mistico-religiosa che popolare, attraverso i loro più salienti e riconoscibili tratti iconografici.
La Settimana Santa ispicese ha un richiamo piuttosto ampio, e coinvolge in genere, oltre agli ispicesi, anche visitatori delle province confinanti e non solo.

L’ultimo venerdì di quaresima

Con l'ultimo Venerdì di Quaresima alla basilica Santissima Annunziata si entra nei festeggiamenti della Settimana Santa. In serata si svolge la tradizionale processione dell'urna reliquiaria contenente la “Santa Spina”. Dopo aver accompagnato la "Santa Cascia" (termine siciliano che sta ad indicare le tantissime reliquie di santi contenuti all'interno dell'urna, tra cui, appunto, la "Santa Spina" così chiamata perché facente parte della corona intrecciata dai romani e messa sul capo di Cristo) in Basilica, ha inizio la Via Crucis Vivente animata dall’Associazione Cattolica Don Bosco, dall’Arciconfraternita SS. Annunziata e dalla Comunità Parrocchiale. Essa è un momento di vera fede dove si ripercorrono gli ultimi istanti della Passione di Gesù in maniera reale e commovente. Inutile dire che la Via Crucis Vivente richiama ogni anno migliaia di fedeli o semplici visitatori da tutte le province per la particolarità e suggestività della stessa. Alla fine della Via Crucis il tradizionale “primo grido” al Cristo con la Croce.
La domenica delle palme


I festeggiamenti della Domenica delle Palme si svolgono nella basilica di Santa Maria Maggiore e nella basilica della Santissima Annunziata. In mattinata, a Santa Maria Maggiore un corteo di fedeli con palme e rami di ulivo da benedire, si reca all'ingresso della città; qui avviene la benedizione delle palme e quindi si forma un corteo che, preceduto da Gesù seduto sul dorso di un asino seguito dai discepoli e attorniato da palme e rami di ulivo, risale la strada verso la basilica fra due ali di folla.


Il giovedì santo, il giorno del santissimo Cristo flagellato alla Colonna (‘U patri a culonna)


Il Giovedì Santo, per i Cavari della basilica di Santa Maria Maggiore, ha inizio in piena notte.
Alle ore 1:30 inizia il pellegrinaggio dei fedeli alla chiesa rupestre di Santa Maria della Cava da dove parte la Via Crucis guidata dai giovani dell’Associazione Cattolica Fazzoletti Rossi e dai gruppi parrocchiali. Durante il tragitto vengono rappresentate le stazioni della passione di Cristo e le ultime due, la Crocefissione e la deposizione del Cristo morto nel sepolcro, avvengono nella piazza antistante la basilica di Santa Maria Maggiore. Appena dopo la sepoltura del Cristo, alle ore 4:00, il Parroco ed il Presidente dell'Arciconfraternita, si avviano verso l'ingresso principale della basilica dove, bussando per tre volte al portone, danno avvio alla tradizionale apertura delle porte (“a raputa re porti”), che si spalancano all'improvviso consentendo ai fedeli di entrare di corsa in chiesa per dirigersi verso l'altare del Santissimo Cristo alla Colonna, dove è usanza recarsi a pregare ('U Patri a Culonna), tra il pungente odore di incenso e il tipico suono dell'organo a canne che intona le note della marcia funebre dedicata al Cristo. Inizia così la liturgia del Giovedì Santo.
La caduta delle porte
La mattina verso le 11 il parroco sale sull'altare del Cristo Flagellato, bussa per tre volte con una chiave sulle porte dell'SS. Cristo Flagellato che improvvisamente scivolano giù e i devoti portatori lo accolgono con il grido tradizionale “Eppicciuotti Culonna, Culonna, Culonna…” . Dopo il canto popolare del “Popule meus” ha inizio un'omelia in cui il sacerdote spiega il vero significato della devozione popolare, la banda musicale inizia a suonare la marcia funebre intitolata al Cristo, ed il simulacro inizia a scendere lentamente tra i devoti suscitando una profonda commozione.
L’uscita e l'entrata del SS. CRISTO FLAGELLATO ALLA COLONNA (“A NISCIUTA e A TRASUTA”)
Il pomeriggio l’attesa si fa snervante in tutti i portatori e tutto il paese non vede l’ora dell’uscita del Cristo che percorrerà quasi tutte le vie del paese seguite dalle delegazioni di tutte le chiese di Ispica con le proprie insegne, dai confrati dell'Associazione Santa Maria Maggiore, dai giovani dell'Associazione Fazzoletti Rossi, seguito dalle autorità civili, dai corpi bandistici e dai fedeli. Suggestivo e commovente è il momento dell’incontro che avviene in Corso Garibaldi con l’Addolorata Maria che proviene dalla SS. Annunziata. Continuando fino alla sera tardi per poi effettuare la trasuta con i tradizionali giri all’interno della basilica e successivamente con la chiusura delle porte e gli ultimi gridi verso il Santissimo, con la commozione di tutti i portatori e non solo.
Venerdi’ Santo – Santissimo Cristo con la croce sulla via del Calvario (‘U PATRI A CRUCI)

 

Il Venerdì Santo è il giorno in cui si celebra e rievoca la Passione del Signore e per i Nunziatari della basilica Santissima Annunziata è il giorno più importante per la fede e la tradizione nella Settimana Santa.






La caduta delle porte 
La giornata inizia di buon mattino con l'incensamento e l'apertura delle porte della chiesa ai fedeli. Inizia il ringraziamento all'altare del Cristo con la Croce (“‘U Patri a Cruci”). Si forma un lungo corteo per entrare la vara in chiesa, si cerca il posto per assistere alla tradizionale caduta delle "porte". Nonostante l'impressionante numero di persone che riempiono il tempio, il silenzio è grande quando alle ore 11,00 il sacerdote bussa tre volte sulle "porte". È allora che avviene la caduta delle stesse con la svelata improvvisa della sacra immagine del Cristo con la Croce tra il grido dei devoti "Eppicciuotti: Cruci,Cruci,Cruci..." accompagnata poi dal canto popolare “Popule meus” e dal suono della banda musicale, mentre il simulacro pian piano scende tra i fedeli.
È antica usanza portare da parte della gente numerosi ex voto in cera o offerte in denaro che vogliono essere un segno di riconoscenza per la grazia ricevuta.
L’uscita e l'entrata del Santissimo Cristo con la croce sulla Via Del Calvario (“A NISCIUTA E A TRASUTA”)
Nel pomeriggio, dopo l'arrivo in piazza Santissima Annunziata della Cavalleria dei Soldati Romani, ha inizio la processione del Simulacro del Cristo con la Croce preceduta dalla Cavalleria, dalle delegazioni di tutte le chiese di Ispica con le proprie insegne, dai confrati dell'Associazione Santissima Annunziata, dai giovani dell'Associazione "Don Bosco", seguito dalle autorità civili, militari, dai corpi bandistici e dai fedeli.
La processione percorre le principali vie della città e ha dei momenti particolarmente toccanti nella Via delle Regioni con lo sparo di 21 colpi a cannone e l'illuminazione suggestiva di tutta la Via, e l'incontro con la Madonna Addolorata che viene dalla basilica Santa Maria Maggiore. Dopo la mezzanotte il rientro in chiesa del simulacro, la fiaccolata e all'interno i tradizionale giri per le navate con la riposizione del simulacro nella sua nicchia.
Domenica di Pasqua – Santissimo Cristo Risorto
(‘U RISUSCITATU)

La domenica di Pasqua il Cristo Risorto (“‘U Risuscitatu”) della basilica Santissima Annunziata di Ispica conclude i festeggiamenti della Settimana Santa. Alle ore 12,00 il Cristo uscendo dalla Chiesa percorrerà il Corso Garibaldi gremito di gente per incontrarsi (“‘U ‘ncuontru”) di corsa con Maria Addolorata proveniente dalla Chiesa Madre San Bartolomeo tra spari di moschetterie, volo di colombe, lancio di biglietti di auguri e il grido dei Nunziatari (“Eppicciuotti Viva lu Patri , Viva lu Patri, Viva lu Patri”). Dopo un giro della piazza principale riscende verso la propria chiesa. Particolare è il rientro fatto tutto di corsa dallo spiazzale antistante sino all'interno della Santissima Annunziata.
L’uscita e il rientro del Santissimo Cristo Risorto
(“A NISCIUTA E A TRASUTA”)
La  settimana santa“RE PICCIRIDDI”
Una settimana dopo, più precisamente il Giovedì inizia la Settimana Santa “Re Picciriddi” dell’Associazione Fazzoletti Rossi, cioè i cavari dove i bambini, il futuro, imitano una vera e propria processione uguale a quella dei “grandi” portando a spalla il piccolo Cristo alla Colonna. Il giorno dopo è la volta dei bambini dell’Associazione “Don Bosco” cioè i nunziatari che portano anch’essi a spalla il piccolo Cristo alla Croce. Per concludere la Settimana Santa “Re Picciriddi” la domenica viene portato a spalla invece “‘U Risuscitatu” che viene fatto uscire solamente la sera e non la mattina con tradizionale sparo di fuochi.


Mirko Immernino IVS2