mercoledì 28 marzo 2018

Vivere l’olocausto attraverso il treno della memoria

Un’esperienza di VITA

Si chiama “Treno della Memoria”, è un’esperienza che permette a tanti studenti di comprendere, attraverso la visita dei luoghi che hanno subìto la furia nazista, la terribile deportazione messa a punto da Hitler negli anni del secondo conflitto mondiale. Ogni anno, da tutta Italia, partono vagoni pieni di ragazzi che tornano cambiati da questo viaggio. Quest’anno circa 70 studenti dell’Istituto Archimede sono stati coinvolti in questo progetto, che è stato realizzato dal 27 febbraio al 6 marzo. Il viaggio ha previsto due tappe: Repubblica Ceca e Polonia; abbiamo visitato Terezin, Litice, La Fabbrica di Schindler, Auschwitz, Birkenau. È obbligatorio percorrere questo itinerario, ti butta in faccia tutta la verità, l’indecenza di Hitler e dei suoi collaboratori.

La mente umana è talmente perversa e contorta da poter fare tutto ciò: sterminare milioni di ebrei, oppositori politici e il diverso, soltanto per questioni politiche ed economiche. L’attività di propaganda, effettuata dal terzo Reich, è stata a dir poco geniale e perfetta: senza sbavature, tutto lineare e con uno studio dietro da far  paura. Mengele era un pazzo, uno squilibrato senza cervello, con un’intelligenza talmente ampia da riuscire a clonare i bambini e torturarli. Hitler è stato un genio, si è circondato di persone come Mengele, persone laureate, scienziati, politici e persone, probabilmente, come lui, individui che assecondavano il suo pensiero  e che avrebbero fatto di tutto pur di salvaguardare la razza ariana. I soldati erano distruttivi, probabilmente si drogavano, perché è impensabile e disumano quello che facevano, sterminavano famiglie intere, uccidevano i neonati e ridevano quando uccidevano, era qualcosa che li faceva stare bene, li rendeva liberi… loro lo facevano per la patria, era il loro compito, il loro lavoro. Entrare in questi luoghi ci ha permesso di notare la perfezione estrema, quasi diabolica, la cura per i dettagli e la pianificazione di ogni particolare: era tutto troppo perfetto, ma malgrado tale perfezione in questo meccanismo perfetto qualcosa è saltato, e quel qualcosa era la mancata consapevolezza di ciò che stava avvenendo: il massacro del diverso in nome della razza ariana considerata come la razza pura.

Samuele Turlà 3T1