“Trovare convergenze poetiche e di contenuto, in una società sempre più in decadenza".
Foto di Francesca Minardo - classe 2T1 |
Questo
è l'obiettivo proposto da "La Fenice", Associazione culturale arte e
solidarietà, per la seconda edizione del premio Europeo Clemente Rebora,
con il patrocinio, tra gli altri, del Comune di Modica.
Ed
è proprio nella splendida perla del barocco Siciliano che si è tenuto il
secondo reading poetico, lo scorso 10 novembre, in una giornata ricca di
contenuti che ha visto partecipare poeti d'Europa e d'oltre.
L'evento
è stato diviso in due parti: una nella mattinata e l'altra nel pomeriggio.
La
prima ha avuto tra i partecipanti gli
alunni di numerosi istituti di Modica, tra i quali la classe 5T1 e 2T1 del
nostro istituto; una partecipazione forse ritenuta "insolita" per
alcuni, proprio perché si tratta di un istituto tecnico e non di un liceo, ma che
ha saputo ovviamente affrontare con molta serietà e coinvolgimento i temi
proposti.
Si
sono alternati momenti di recitazione di poesie da parte degli stessi autori
presenti, a momenti di analisi critica sulla produzione letteraria di Rebora e
dell’illustre poeta modicano, Salvatore Quasimodo, per poi dare spazio alle
domande di alcuni studenti.
Dai
vari interventi dei critici letterari è emerso un tema comune: la poesia
"va rifondata"; si parla dunque di una rifondazione e non di una
rinascita perché "la poesia non è morta ed è un fatto sincronico e non
diacronico". E in una realtà "sempre più decadente, vuota, senza
certezze ed anti umanistica, si rischia di cadere nel passatismo e nella
nostalgia".
Non
è passato inosservato, quindi, che siano stati affrontati temi molto ambiziosi
ma più che mai attuali, perché la poesia può e deve anche essere un mezzo
efficace di trasmissione di valori importantissimi attraverso
"un'antichità non fine a se stessa ma legata all'attualità"; ed è
proprio con il coinvolgimento delle nuove generazioni che la sfida si fa ancora
più ardua, perché deve essere il poeta contemporaneo a non isolarsi nella sua
"torre di avorio" e, con abilità nello scegliere i giusti canali e i
temi appropriati, ad arrivare al cuore dei giovani, sempre più privi di quei
valori che vanno necessariamente ritrovati. Perché la "consapevolezza
della fragilità umana" è un passo fondamentale per saper apprezzare la
bellezza della vita e affrontare con successo le difficoltà che la società
odierna ci pone, soprattutto a noi giovani.
E
i poeti, come delle api che producono il loro miele (la poesia), possono
senz'altro riuscire a riscoprire l'uomo e la sua identità, mettendosi nello
stesso gradino del popolo, per poi arrivare alla massa, sapendo ascoltarlo e
creando poesie che trasmettano principi sani tramite l'utilizzo di un
linguaggio "attuale", senza però dimenticare l'origine filosofica dei
componimenti in versi che è poi l’essenza stessa della Poesia.
Un
obiettivo molto ambizioso, ma che è già un passo importante verso il futuro,
pieno di insicurezze ma con una certezza: che la poesia sopravviverà.
Christopher Scollo - classe 5T1