mercoledì 21 novembre 2018

Seconda edizione Premio Europeo Clemente Rebora 2018


“Trovare convergenze poetiche e di contenuto, in una società sempre più in decadenza".
Foto di Francesca Minardo - classe 2T1
 
Questo è l'obiettivo proposto da "La Fenice", Associazione culturale arte e solidarietà, per la seconda edizione del premio Europeo Clemente Rebora, con il patrocinio, tra gli altri, del Comune di Modica.
Ed è proprio nella splendida perla del barocco Siciliano che si è tenuto il secondo reading poetico, lo scorso 10 novembre, in una giornata ricca di contenuti che ha visto partecipare poeti d'Europa e d'oltre.

L'evento è stato diviso in due parti: una nella mattinata e l'altra nel pomeriggio.
La prima ha avuto tra i partecipanti  gli alunni di numerosi istituti di Modica, tra i quali la classe 5T1 e 2T1 del nostro istituto; una partecipazione forse ritenuta "insolita" per alcuni, proprio perché si tratta di un istituto tecnico e non di un liceo, ma che ha saputo ovviamente affrontare con molta serietà e coinvolgimento i temi proposti.
Si sono alternati momenti di recitazione di poesie da parte degli stessi autori presenti, a momenti di analisi critica sulla produzione letteraria di Rebora e dell’illustre poeta modicano, Salvatore Quasimodo, per poi dare spazio alle domande di alcuni studenti.
Dai vari interventi dei critici letterari è emerso un tema comune: la poesia "va rifondata"; si parla dunque di una rifondazione e non di una rinascita perché "la poesia non è morta ed è un fatto sincronico e non diacronico". E in una realtà "sempre più decadente, vuota, senza certezze ed anti umanistica, si rischia di cadere nel passatismo e nella nostalgia".
Non è passato inosservato, quindi, che siano stati affrontati temi molto ambiziosi ma più che mai attuali, perché la poesia può e deve anche essere un mezzo efficace di trasmissione di valori importantissimi attraverso "un'antichità non fine a se stessa ma legata all'attualità"; ed è proprio con il coinvolgimento delle nuove generazioni che la sfida si fa ancora più ardua, perché deve essere il poeta contemporaneo a non isolarsi nella sua "torre di avorio" e, con abilità nello scegliere i giusti canali e i temi appropriati, ad arrivare al cuore dei giovani, sempre più privi di quei valori che vanno necessariamente ritrovati. Perché la "consapevolezza della fragilità umana" è un passo fondamentale per saper apprezzare la bellezza della vita e affrontare con successo le difficoltà che la società odierna ci pone, soprattutto a noi giovani.
E i poeti, come delle api che producono il loro miele (la poesia), possono senz'altro riuscire a riscoprire l'uomo e la sua identità, mettendosi nello stesso gradino del popolo, per poi arrivare alla massa, sapendo ascoltarlo e creando poesie che trasmettano principi sani tramite l'utilizzo di un linguaggio "attuale", senza però dimenticare l'origine filosofica dei componimenti in versi che è poi l’essenza stessa della Poesia.
Un obiettivo molto ambizioso, ma che è già un passo importante verso il futuro, pieno di insicurezze ma con una certezza: che la poesia sopravviverà.

Christopher Scollo - classe 5T1