Cyberbullismo:
una giornata per il futuro
Si è svolta il 12 Dicembre 2018 per
gli studenti delle classi terze la conferenza sull’emergenza del Cyberbullismo,
realizzata grazie all’Associazione Lions Club di Modica. L’incontro, tenutosi
presso l’Istituto d’Istruzione Archimede, è stato molto apprezzato da noi
ragazzi, principali protagonisti di questa problematica.
La legge n.71 del 2017 definisce
«Cyberbullismo» qualunque forma di
pressione, aggressione, molestia, ricatto, realizzata per via
telematica, nonché la diffusione di contenuti online, il cui scopo intenzionale e predominante è quello di
isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso.
I contenuti di questa normativa ci
sono stati esposti dall’Avv. Carmelo Cataudella, che ci ha parlato come un
padre fa con i suoi figli, con la mano sul cuore e soprattutto, sulla
coscienza. La coscienza, un mondo inesplorato, anche quando vogliamo
trascurarla è lì a dirci chi siamo e cosa dobbiamo fare. Una coscienza,
sicuramente, ce l’aveva anche Carolina Picchio, prima che nel Gennaio 2013
decidesse di togliersi la vita. Abbiamo ascoltato la sua storia attraverso un
breve video; Carolina era una quattordicenne come tutte le altre, sempre con il
sorriso sul volto e con una vita davanti da vivere. Vita che le hanno
calpestato e distrutto, facendo girare un video a sfondo sessuale con lei come
protagonista. Possiamo solo immaginare,
quanto sia stato difficile per Carolina affrontare la vita di tutti i giorni,
con il timore e la consapevolezza che da un momento all’altro potesse arrivare
quella maledetta notifica sul cellulare, fino a quando, stanca di essere vittima
dei suoi ricattatori, ha trovato il coraggio di buttarsi dal balcone, soffocata
dal dolore. La stessa sorte tocca sempre più spesso ad altri milioni di
adolescenti. Non è possibile, è inaccettabile pensare una cosa del genere, non
possono essere 2.600 likes a toglierti la vita. L’Avv. Cataudella ha poi
aggiunto una riflessione apparentemente banale, ma che in realtà racchiude una
verità che ognuno di noi si rifiuta di vedere: <<Per salvare Carolina
sarebbe bastato “solo” un abbraccio, ma ormai nessuno di noi sa farlo
fisicamente, si tende sempre a farlo virtualmente.>>. Beh, io sono sicura
che dopo questa conferenza ognuno di noi si porterà dentro qualcosa di diverso,
di forte, al solo pensiero che Carolina sarebbe potuta essere in mezzo a noi.
Ma ci deve pur essere una soluzione, ci si deve poter svegliare da questo terribile
incubo, ma come? Il Sig. Picchio, padre di Carolina, durante il processo ha
affermato che <<le “sanzioni” non servono, perché il punto di partenza
devono essere i ragazzi e non le forze dell’ordine, perché quando arrivano loro
è già tardi.>>. Queste parole sono state dette da un padre che ha visto
spegnersi la SUA stella, prima ancora che iniziasse a brillare di luce propria.
Secondo quanto sostiene la Peer Education, che si occupa di progetti contro il
bullismo e il cyberbullismo, l’unico modo per provare a contrastare questo
fenomeno è seguire un iter formativo e di prevenzione, all’interno delle
scuole, dove degli esperti possano relazionarsi con i ragazzi, grazie anche
all’aiuto dei docenti. Il progetto prevede anche la formazione di un docente sul
fenomeno del bullismo, in modo tale che ogni alunno possa avere un referente al
quale fare riferimento per confidarsi e dal quale ricevere un valido aiuto, che
a volte potrebbe essere di vitale importanza. Quando un ragazzo ti chiede una
“prova d’amore”, che altro non è che la strada verso la disperazione, tu,
piccola donna indifesa, ti senti “costretta” a mandargli delle foto, solo
perché te lo chiede una persona di cui ti fidi, ma ricordati che invece di
amarti e rispettarti, questa persona sta usando il tuo corpo, la tua dignità. Io,
come tanti altri adolescenti, sogno un mondo diverso e spero che questo un
giorno sia possibile, grazie anche alla sensibilizzazione e alla prevenzione,
azioni che spesso sono presenti a scuola e che possono lasciare una traccia
indelebile dentro ognuno di noi.
Alessia Cicero - classe
3 T1