giovedì 31 gennaio 2019

La più giovane scrittrice del Salone della Cultura 2019

Intervista alla nostra poetessa MaVir

Il 26 Gennaio nella Biblioteca del nostro Istituto abbiamo intervistato una nostra compagna, Maria Virginia Consales, la quale la scorsa settimana ha partecipato al Salone della Cultura di Milano per la pubblicazione del suo libro “Crederci”.
Questo libro è
una raccolta di poesie scritte in diversi periodi della sua adolescenza e che lei ha deciso di racchiudere in un unico volume, che tratta diverse tematiche. Ciò che ispira Maria Virginia, in arte MaVir, non riguarda solo i problemi di noi adolescenti ma anche tematiche di attualità, come per esempio recenti attentati, eventi catastrofici come il Terremoto in Messico, la lotta alla Mafia, o semplicemente i luoghi che lei frequenta maggiormente, come la scuola che frequenta e la città in cui abita.
Relatrice dell’incontro è stata la professoressa Claudia Vindigni che alla presenza del Dirigente scolastico e delle classi 2A1 e 4 A2 ha invitato la redazione di Eureka a intervistare MaVir.
La prima cosa che ci ha incuriosito sfogliando il libro è stato il motivo per cui inizia alcune frasi con quattro puntini oppure perché usa le maiuscole anche non necessariamente dopo il punto, dove solitamente la maiuscola non andrebbe usata.
La sua risposta è stata una chiara manifestazione dell’originalità e creatività di Maria Virginia, la quale ha risposto che usa quattro puntini di sospensione perché due sono troppo pochi e tre sono banali, mentre le maiuscole le usa per dare una certa importanza a quella data parola.
Dopo essersi presentata ed aver raccontato cosa l’ha spinta a scrivere e poi pubblicare le sue opere, Maria Virginia ci ha parlato del suo libro sottolineando l’importanza del titolo dell’opera “Crederci”, nel senso che tutto inizia quando iniziamo a credere in qualcosa che prima non riveste nessuna importanza e che piano piano diventa parola, suono e assume una sua forma e un suo significato. La nostra poetessa ci spiega nel suo libro il concetto dell’incomprensibile, di ciò a cui il concetto allude e della possibilità di renderlo o no definibile. Lei stessa sottolinea la difficoltà della comprensione, del condividere l’intenzione ed esalta, allo stesso tempo, l’impegno dell’individuo a rendere soggettiva l’immaginazione del comprendere ciò che è indescrivibile.
La presenza di alcuni testi in lingua spagnola ci ha incuriosito e così Maria Virginia ci ha anche raccontato della sua passione per lo spagnolo, passione nata quasi per caso seguendo la serie tv “Violetta”, e come da questa passione sia nata la voglia di conoscere la lingua spagnola, che lei ha studiato da autodidatta. All’incontro era presente anche la prof.ssa Milazzo, docente di spagnolo, la quale ha letto e tradotto due poesie: All’Attentato di Barcellona e El TIC TAC del Corazon. Una di queste, El TIC TAC del Corazon, ci fa capire che a lei basta anche un piccolo tic tac dell’orologio per essere ispirata a scrivere ed esprimere qualcosa. Quindi il tic tac dell’orologio che possiamo ascoltare solo quando intorno c’è silenzio, ci permette di ascoltare il tic tac dentro il cuore, e così possiamo ascoltare nel silenzio la nostra voce interiore. Perché la poesia è la nostra voce interiore, quella che ascolti solo se vuoi veramente ascoltarla.


Dalila Renda classe 2 A1
Francesca Minardo, Maria Chiara Lucifora, Giulia Iozzia classe 2T1
Vincenza Ilaria Di Mari, Eleonora Giannì classe 1 A1