martedì 26 febbraio 2019

Guerre nel mondo

La testimonianza di Padre Mosè


Giorno 15 Febbraio, alcune classi dell’istituto Archimede hanno assistito alla testimonianza di Padre Mussie Zerai (noto come Padre Mosè), che ha svolto una conferenza nell’Aula Magna della nostra scuola. Al dibattito ha preso parte anche il giornalista Raffaele Masto della Rivista Africa. L’incontro ha avuto come scopo principale quello di metterci a conoscenza di quelle che sono le problematiche legate all’immigrazione.
L’evento è iniziato con l’illustrazione da parte di Padre Vittorio Bonfanti di una presentazione riguardo le zone più colpite dalle guerre nel corso degli ultimi anni. Si tratta di guerre di cui nessuno parla, definite perciò “dimenticate”. In particolare, nel 2017 sono stati stimati 378 conflitti, tra cui 186 crisi violente e 20 guerre ad alta intensità. L’Africa oggi è il continente che detiene il primato in fatto di guerre in corso e ne registra inoltre un notevole aumento. Per quanto riguarda le aree sottoposte ad un rischio maggiore, le principali sono il Congo, il Sudan (Darfur), il Ciad, la Nigeria, la Repubblica Centrafricana, il Camerun, la Libia, il Mali e il Corno d’Africa (Somalia, Eritrea, Etiopia). Le cause che scatenano questi conflitti sono per lo più etniche, socio-politiche, religiose e legate alla ricerca di materie prime. Sono guerre combattute anche da giovani come noi. Sembra assurdo pensare che ragazzi e ragazze della nostra età vengano rinchiusi in caserme per essere addestrati fin da giovani all’attività militare. Le parole di Padre Mosè e del giornalista Masto, volte a farci conoscere la loro esperienza diretta l’uno da profugo e attivista per i diritti umani e l’altro da corrispondente estero, ci spingono a credere che la soluzione al problema dei profughi non consiste nella semplice e sbrigativa elemosina, perché questa non può certamente migliorare la condizione di miliardi di persone che hanno bisogno di ben altro. Il consiglio è quindi quello di attuare un sistema di cooperazione e investimento tra i diversi Stati, come fa già la Cina da diverso tempo. In conclusione, noi ragazzi, dopo questo incontro, pensiamo di essere più consapevoli riguardo questa tematica che sempre più attira la nostra attenzione.

Cicero Alessia
Giannone Fabiola
Spadaro Sofia
classe 3T1