lunedì 1 aprile 2019

Progetto Generando identità

La donna nel nostro tempo
 
Si è tenuto Giovedì 14 marzo l’incontro con la Consulta Femminile di Modica per le classi terze dell’Istituto Archimede sulle differenze tra uomini e donne e sull'importanza delle donne nella società.
La Consulta Femminile di Modica ci ha raccontato della recente realizzazione della biblioteca “Salvatore Quasimodo”, dove sono custoditi importanti libri e saggi su questo argomento. Testi che incitano a leggere per conoscere culture nuove e aprire la mente!
Dopo la presentazione della biblioteca ci hanno parlato del progetto “Generando identità” finalizzato
alla sensibilizzazione dei giovani sulle differenze tra i due generi, ovvero sull'importanza del saper riconoscere i valori da perseguire per la costruzione della propria identità e sulla capacità di saper leggere la realtà dei ruoli femminili e maschili per smascherarne stereotipi e condizionamenti.
L’incontro si è aperto con la riflessione su  una frase interrogativa particolarmente sentita nelle nostre zone (“Namu fattu sempri raccussì?”) quando qualcosa non ci riesce, anche se abbiamo fatto la stessa cose per altre volte sempre allo stesso modo e non ci va di cambiare! 
Abbiamo compreso che è utile cercare di cambiare le cose invece di fare come si è sempre fatto, perché non si può stare sempre fermi in quanto la vita si evolve e tutti dovremmo andare avanti.
Una frase in particolare, tratta da un libro e citata da una delle relatrici, meritava attenzione.
Era un dialogo fra una professoressa ed una studentessa sul come si formasse il femminile e il maschile in francese,  l'alunna chiese come fare il femminile e la professoressa le rispose “Aggiungendo una -e al maschile”, quando invece lei chiese come si facesse il maschile, la professoressa le rispose “Il maschile non si forma, esiste”.
Tutto discende dall'affermazione di un famoso grammatico, che affermò: “Il genere maschile è ritenuto superiore al genere femminile a causa della superiorità del maschio sulla femmina”. E infatti il problema non risiede solo nel francese, perchè anche in italiano molte professioni come il “Sindaco” o parole come “misantropo” o “misogino” spesso rimangono al maschile o addirittura non hanno nemmeno la versione al femminile.
Successivamente la professoressa ci ha raccontato la storia della sua vita e della sua carriera. Ci ha detto che dopo un po’ di anni di insegnamento si pose delle domande e decise di cambiare il suo modo di insegnare; cercando di far capire ai propri alunni la differenza tra uomo e donna e aprendo loro gli occhi su questo argomento.
Le relatrici ci hanno fatto anche un esempio di un film, "L’attimo fuggente", che parla della vita nelle università prestigiose negli anni 80. Ci hanno portato questo esempio perché in quegli anni le donne non potevano frequentare quelle università e nessuno faceva notare questo particolare, ma si continuava ugualmente a far vedere questo film nelle scuole portando gli studenti ad avere una visione maschilista del mondo.
Ci hanno anche letto due pagine tratte da due libri: “Ferite a morte” (Serena Dandini) e  Le tre ghinee (Virginia Woolf), libri che riguardavano rispettivamente la violenza sulle donne  e la voglia da parte delle donne di conservare la loro identità e non perdere la loro femminilità.




Matteo Puleo 
Alberto Lucifora
Giacomo Giannone
- classe 3 CA1