Si è tenuto Giovedì 14 marzo l’incontro con la Consulta
Femminile di Modica per le classi terze dell’Istituto Archimede sulle
differenze tra uomini e donne e sull'importanza delle donne nella società.
La Consulta Femminile di Modica ci ha raccontato della
recente realizzazione della biblioteca “Salvatore Quasimodo”, dove sono custoditi importanti
libri e saggi su questo argomento. Testi che incitano a leggere per conoscere
culture nuove e aprire la mente!
Dopo la presentazione della biblioteca ci hanno parlato del progetto
“Generando identità” finalizzato
alla sensibilizzazione dei giovani sulle differenze tra i due generi, ovvero sull'importanza del saper riconoscere i valori da perseguire per la costruzione della propria identità e sulla capacità di saper leggere la realtà dei ruoli femminili e maschili per smascherarne stereotipi e condizionamenti.
alla sensibilizzazione dei giovani sulle differenze tra i due generi, ovvero sull'importanza del saper riconoscere i valori da perseguire per la costruzione della propria identità e sulla capacità di saper leggere la realtà dei ruoli femminili e maschili per smascherarne stereotipi e condizionamenti.
L’incontro si è aperto con la riflessione su una frase interrogativa particolarmente
sentita nelle nostre zone (“Namu fattu sempri raccussì?”) quando qualcosa non
ci riesce, anche se abbiamo fatto la stessa cose per altre volte sempre allo stesso
modo e non ci va di cambiare!
Abbiamo compreso che è utile cercare di cambiare le cose
invece di fare come si è sempre fatto, perché non si può stare sempre fermi in
quanto la vita si evolve e tutti dovremmo andare avanti.
Una frase in particolare, tratta da un libro e citata da una
delle relatrici, meritava attenzione.
Era un dialogo fra una professoressa ed una studentessa sul
come si formasse il femminile e il maschile in francese, l'alunna chiese come fare il femminile e la
professoressa le rispose “Aggiungendo una -e al maschile”, quando invece lei
chiese come si facesse il maschile, la professoressa le rispose “Il maschile
non si forma, esiste”.
Tutto discende dall'affermazione di un famoso grammatico,
che affermò: “Il genere maschile è ritenuto superiore al genere femminile
a causa della superiorità del maschio sulla femmina”. E infatti il problema non risiede solo nel francese, perchè anche
in italiano molte professioni come il “Sindaco” o parole come “misantropo” o “misogino”
spesso rimangono al maschile o addirittura non hanno nemmeno la versione al
femminile.
Successivamente la professoressa ci ha raccontato la storia
della sua vita e della sua carriera. Ci ha detto che dopo un po’ di anni di insegnamento si pose
delle domande e decise di cambiare il suo modo di insegnare; cercando di far
capire ai propri alunni la differenza tra uomo e donna e aprendo loro gli occhi
su questo argomento.
Le relatrici ci hanno fatto anche un esempio di un film,
"L’attimo fuggente", che parla della vita nelle università
prestigiose negli anni 80. Ci hanno portato questo esempio perché in quegli
anni le donne non potevano frequentare quelle università e nessuno faceva
notare questo particolare, ma si continuava ugualmente a far vedere questo film
nelle scuole portando gli studenti ad avere una visione maschilista del mondo.
Ci hanno anche letto due pagine tratte da due libri: “Ferite
a morte” (Serena Dandini) e Le tre
ghinee (Virginia Woolf), libri che riguardavano rispettivamente la violenza
sulle donne e la voglia da parte delle
donne di conservare la loro identità e non perdere la loro femminilità.
Matteo Puleo
Alberto Lucifora
Giacomo Giannone
- classe 3 CA1
- classe 3 CA1