venerdì 24 maggio 2019

L’incendio della cattedrale di Notre-Dame


NOTRE-DAME, incendio mediatico



Immagine tratta dal web.

Il 15 aprile 2019 rappresenta uno dei giorni più tristi della storia francese e mondiale. La cattedrale di Notre-Dame, per cause ancora non del tutto certe, è stata vittima di un incendio che nel giro di poche ore ne ha distrutto alcune parti.
Nel corso della serata e dei giorni seguenti molti sono stati i messaggi di vicinanza, le storie su Instagram, post su Facebook, prime pagine su giornali e telegiornali che trasmettevano edizioni speciali sull’incendio. Macron è stato rassicurante e ha riferito che Notre-Dame sarebbe “risorta” e che in poco tempo sarebbe stata completata. Dal mondo, tra l’altro, sono arrivate moltissime donazioni anche di svariati milioni di euro. Se da un lato Notre-Dame è stata oggetto di tristezza e di unione, dall’altro è stata oggetto di polemiche. Diversi giornalisti, opinionisti e attivisti hanno fatto commenti e riflessioni sull’argomento. La domanda è: è giusto piangere per la cattedrale, mentre si rimane indifferenti su tante altre vere tragedie? Io credo che l’incendio a Notre-Dame sia stato effettivamente un duro colpo per la Francia, ma che in realtà si è un po’ esagerato. Notre-Dame non è andata del tutto distrutta; alcune parti, come la guglia, sono letteralmente crollate ma nulla di irreparabile è successo come molti credono e come si è fatto credere. La struttura è salda e solida, anche l’interno non ha subito danni ingenti. Vittorio Sgarbi ha infatti espresso il suo parere, dicendo in particolare che all’interno della cattedrale il patrimonio artistico non è così vasto come si crede. Certo Sgarbi è conosciuto per i suoi interventi particolari, ma è vero che poche sono le persone con più conoscenza di lui in materia. Inoltre ha anche aggiunto che il crollo della cupola della cattedrale di Noto poco tempo fa è stata una perdita maggiore seppur con un’attenzione mediatica minore. Quindi, artisticamente parlando, nessuna tragedia. Allora perché tanto scalpore? Sicuramente il ruolo dei media è stato fondamentale perché hanno fatto distogliere lo sguardo da alcune situazioni spinose del mondo. Il mio pensiero è che certo la cattedrale di Notre-Dame è un monumento molto importante e che il suo incendio non può lasciarci indifferenti, però nel mondo giornalmente avvengono vere tragedie! Il Mediterraneo brulica di morti, morti che sembra non interessino alle grandi potenze europee. In Siria, nello Yemen, e in molti paesi asiatici e africani la guerra sta causando morti che è quasi impossibile quantificare ma che si aggirano comunque su cifre esorbitanti. Pochi giorni prima dell’incendio di Notre-Dame erano morti diversi bambini a causa delle scarse condizioni igieniche causate dalla guerra in Yemen, ma nessun telegiornale sembra averne parlato, o comunque non ha dato alla notizia l’importanza che meritava. Perché di questo si tratta, dare alle notizie l’importanza che meritano. E di vere tragedie giornalmente ne accadono, solo che poche sono quelle di cui si parla. Pertanto, io vorrei che la gente si informasse di più e che desse ai fatti e alle cose la giusta importanza. L’arte ha importanza! Deve avere importanza, deve essere tramandata e protetta, io stesso trovo nell’arte la mia ragione di vita, però l’arte non può avere un’importanza maggiore della morte delle popolazioni. Perché l’arte serve a lasciare il passaggio dell’uomo alle generazioni future, ma a cosa può servire l’arte senza generazioni future?


Marco Giannone - classe 4GR1