NOTRE-DAME, incendio
mediatico
Immagine tratta dal web. |
Il 15 aprile 2019 rappresenta uno dei giorni più
tristi della storia francese e mondiale. La cattedrale di Notre-Dame, per cause
ancora non del tutto certe, è stata vittima di un incendio che nel giro di
poche ore ne ha distrutto alcune parti.
Nel corso della serata e dei giorni
seguenti molti sono stati i messaggi di vicinanza, le storie su Instagram, post su
Facebook, prime pagine su giornali e telegiornali che trasmettevano edizioni
speciali sull’incendio. Macron è stato rassicurante e ha riferito che
Notre-Dame sarebbe “risorta” e che in poco tempo sarebbe stata completata. Dal
mondo, tra l’altro, sono arrivate moltissime donazioni anche di svariati
milioni di euro. Se da un lato Notre-Dame è stata oggetto di tristezza e di
unione, dall’altro è stata oggetto di polemiche. Diversi giornalisti,
opinionisti e attivisti hanno fatto commenti e riflessioni sull’argomento. La
domanda è: è giusto piangere per la cattedrale, mentre si rimane indifferenti
su tante altre vere tragedie? Io credo che
l’incendio a Notre-Dame sia stato effettivamente un duro colpo per la Francia,
ma che in realtà si è un po’ esagerato. Notre-Dame non è andata del tutto
distrutta; alcune parti, come la guglia, sono letteralmente crollate ma nulla
di irreparabile è successo come molti credono e come si è fatto credere. La
struttura è salda e solida, anche l’interno non ha subito danni ingenti.
Vittorio Sgarbi ha infatti espresso il suo parere, dicendo in particolare che
all’interno della cattedrale il patrimonio artistico non è così vasto come si
crede. Certo Sgarbi è conosciuto per i suoi interventi particolari, ma è vero
che poche sono le persone con più conoscenza di lui in materia. Inoltre ha
anche aggiunto che il crollo della cupola della cattedrale di Noto poco tempo
fa è stata una perdita maggiore seppur con un’attenzione mediatica minore.
Quindi, artisticamente parlando, nessuna tragedia. Allora perché tanto
scalpore? Sicuramente il ruolo dei media è stato fondamentale perché hanno fatto
distogliere lo sguardo da alcune situazioni spinose del mondo. Il mio pensiero
è che certo la cattedrale di Notre-Dame è un monumento molto importante e che
il suo incendio non può lasciarci indifferenti, però nel mondo giornalmente
avvengono vere tragedie! Il Mediterraneo brulica di morti, morti che sembra non
interessino alle grandi potenze europee. In Siria, nello Yemen, e in molti
paesi asiatici e africani la guerra sta causando morti che è quasi impossibile
quantificare ma che si aggirano comunque su cifre esorbitanti. Pochi giorni
prima dell’incendio di Notre-Dame erano morti diversi bambini a causa delle
scarse condizioni igieniche causate dalla guerra in Yemen, ma nessun
telegiornale sembra averne parlato, o comunque non ha dato alla notizia l’importanza
che meritava. Perché di questo si tratta, dare alle notizie l’importanza che
meritano. E di vere tragedie giornalmente ne accadono, solo che poche sono
quelle di cui si parla. Pertanto, io vorrei che la gente si informasse di più e
che desse ai fatti e alle cose la giusta importanza. L’arte ha importanza! Deve
avere importanza, deve essere tramandata e protetta, io stesso trovo nell’arte
la mia ragione di vita, però l’arte non può avere
un’importanza maggiore della morte delle popolazioni. Perché l’arte serve a
lasciare il passaggio dell’uomo alle generazioni future, ma a cosa può servire
l’arte senza generazioni future?
Marco Giannone - classe 4GR1