giovedì 23 maggio 2019

SOS ambiente

Eco not ego

realizzato da Samuele Firera
Il comportamento dell’uomo nei confronti della natura ha subìto dei radicali cambiamenti ma, alla luce di quanto pensa la gente oggi, si può sicuramente dire che la loro origine risale a qualche secolo fa.
Con l’avvento e la nascita della rivoluzione industriale gli uomini iniziano, pian piano, ad abbandonare le campagne e il loro mestiere di agricoltori, per trasferirsi in città per prendere parte all’inizio del progresso tecnologico e industriale. Ed è proprio dall’inizio di un’era di progresso che, allo stesso tempo, si dà vita al più grande problema che abbia mai interessato tutto il mondo: l’inquinamento terrestre. Nonostante l’uomo abbia sempre sfruttato la natura per i propri bisogni, questo passaggio storico è stato decisivo. Da quel momento inizia l’inquinamento atmosferico procurato dai gas industriali e si pensa sempre più alla continuazione di questo progresso trascurando il rapporto armonioso, ormai perso, con la natura. Col passare degli anni il problema si è intensificato con il sorgere di molti altri problemi quali deforestazione, effetto serra, eccessiva presenza di plastica nei mari, ecc., alcuni di essi come conseguenza dello stesso inquinamento. Tutti questi fattori ci hanno portato alla nostra situazione attuale: <<Nel 2050 negli anni ci sarà più plastica che acqua e molte specie animali scompariranno dalla terra>>. Questo è quello che molti scienziati affermano e che la giovane portavoce, Greta Thunberg, ha diffuso e sta diffondendo in tutti i paesi. Questo ci fa riflettere portandoci alla necessità e al dovere di agire, non come è stato fatto in passato. È palese che la conoscenza di questo problema c’è sempre stata ma è stata più che altro ignorata. Un esempio sono le numerose segnalazioni da parte dei popoli come gli Indios che hanno un particolare rapporto con la terra. Infatti, una delle prime segnalazioni è stata fatta nel 1855 dal capo indiano Seattle al Presidente degli Stati Uniti d’America Franklin Pierce: <<Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su sé stessi. […] la terra non appartiene all’uomo, bensì è l’uomo che appartiene alla terra>>. Da queste poche parole scritte da Seattle in una sua lettera, si evince quell’ormai perso valore del rispetto nei confronti della natura. L’uomo si è fatto padrone di essa nonostante sappia quanto sia superiore a noi ingenui uomini e donne. Tuttavia tutto ciò che stiamo facendo nei suoi confronti si ritorcerà contro di noi. Per questo bisogna attivarsi e smetterla di essere indifferenti! Gli uomini stanno vedendo cadere il mondo a pezzi e non stanno facendo nulla per evitarlo. In questo modo impediremo alle nuove generazioni di vedere tramonti come li abbiamo visti noi, spiagge e mari di cui noi abbiamo potuto godere la bellezza e, oltretutto, metteremo in pericolo la nostra salute e quella dei nostri figli. Abbiamo creduto alla fine del mondo profetizzata da popoli esistiti secoli fa e non crediamo all’evidenza della reale scomparsa dell’uomo sulla terra? Perciò agiamo e subito. “Eco not ego”, cioè non pensare più a sé stessi ma contribuire a un mondo più ecologico: è arrivata l’ora.

Samuele Firera - classe 4GR