Riscopriamo la vita
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Negli ultimi tempi sono
aumentati notevolmente i giovani che muoiono o subiscono gravi danni per colpa
di incidenti stradali. Molti di questi "incidenti" non sono un caso,
infatti molti giovani sperimentano la velocità come un divertimento, non
facendo caso alla pericolosità di ciò.
Molti addirittura escono ubriachi dalle
discoteche e si mettono alla guida, non considerando il rischio che essi
potrebbero arrecare a loro, ma soprattutto a chi sta intorno a loro. La nostra
società non aiuta noi giovani, anzi ci spinge a fare molto di più. La scuola,
per esempio, dovrebbe parlare di più a noi ragazzi e cercare di prevenire
questi incidenti. A volte non basta neanche la prevenzione perché purtroppo noi
giovani avvertiamo un orizzonte chiuso davanti a noi, spesso ci viene negata la
possibilità di un futuro migliore. Così corriamo lungo le strade perché
incalzati da una profonda angoscia, cerchiamo quel gesto di gloria,
quell’attimo di coinvolgimento che non troviamo da nessun altra parte. Essere
ammirati equivale a sentirsi tutelati, ad avere un ruolo; in mancanza della
stima in sé, si cerca l’ammirazione degli altri. Se la scuola parlasse un po’
di più a riguardo, la situazione cambierebbe, noi giovani capiremmo che la vita
è la cosa più rara che possiamo avere. In effetti è difficile parlare con un
giovane… Egli crede di essere al centro del mondo e addirittura si crede invincibile.
Ci vuole una scuola nuova per i ragazzi di oggi, una scuola che ci faccia
sentire vivi senza che ci sia bisogno di quella mano stretta intorno
all’acceleratore o al volante; così un giovane non cercherà più di sfidare la
morte per trovare l'ammirazione, ma la troverà affermando la vita, la cosa più
rara che ci è stata donata.
Lorenzo Firera - classe 4S1