giovedì 28 novembre 2019

Incontro ADMO


La gioia di essere solidali


Sabato 16 novembre nell’Aula magna del nostro Istituto le classi quinte sono state chiamate a partecipare ad un incontro formativo organizzato dall’associazione ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo).

A tenere l’incontro sono stati 4 volontari di quest’associazione, tra cui anche il presidente, volti tutti a sensibilizzare noi giovani su un argomento di cui si sa ben poco o che si conosce, talvolta, male. Il direttore Claudio Canní ha raccontato la propria esperienze personale. Malato di leucemia, necessitava di un trapianto di midollo osseo e per destino, data la rara probabilità di poter trovare un gemello genetico, compatibile quindi col suo DNA, è riuscito a sopravvivere e a continuare a lottare. Mesi dopo ha avuto modo di conoscere la ragazza che ha donato il midollo, con la quale ha stretto un forte legame amicale. L’incontro è proseguito con il racconto di altre testimonianze e con la visione di uno spot per la campagna di sensibilizzazione della donazione di midollo osseo. Noi studenti abbiamo espresso tutte le nostre perplessità e i volontari con dettagliate spiegazioni hanno chiarito tutti i nostri dubbi, tra cui quelli relativi ai due metodi di donazione del midollo: uno tramite trapianto, con anestesia epidurale o totale di durata di 45 minuti, ed un altro tramite la donazione del sangue, della durata di 4 ore. Entrambi sicuri e, ci è stato assicurato, non invasivi, dato che dopo poche ore è possibile il normale svolgimento delle attività quotidiane. Ovviamente ascoltare le testimonianze di questa gente, che realmente era riuscita a sopravvivere grazie all’aiuto di qualcun’altro, ha toccato nel profondo noi studenti e ha smosso anche i cuori di coloro che erano diffidenti prima di assistere all’incontro stesso. I volontari sono riusciti a smuovere i nostri sentimenti e a farci ricordare che, comunque sia, ognuno di noi ha avuto esperienze personali che ci hanno portato a perdere qualcuno di caro, ma se qualcuno avesse potuto salvarlo non ci avrebbe reso felici? Si tratta quindi di potersi mettere al servizio dell’altro e nonostante l’epoca egoistica e materialistica in cui viviamo e le invettive che giornalmente sentiamo su di noi giovani, da parte di un gran numero di noi studenti c’è stata la reale volontà di iscriversi e far parte di quest’associazione, per poter realmente dare la piena disponibilità nell’aiutare chi ne ha di bisogno . È stato realmente un incontro apprezzato da tutti per le tempistiche, per le modalità  del suo svolgimento e il trattamento dei temi di cui si è discusso; speriamo realmente di poter rivedere quest’associazione impegnata nella sensibilizzazione anche in ambienti non scolastici ed anche che il Dirigente Scolastico riproponga incontri con quest’associazione anche negli anni futuri.













Samuele Firera - classe 5GR1