lunedì 16 marzo 2020

CORONAVIRUS: una lotta per l’umanità


Restiamo e resistiamo


realizzato da Alessia Cicero
Nessuno è ipoteticamente escluso dal contagio da Coronavirus, noto anche come COVID-19, una terribile pandemia che sta mettendo a grave rischio tutta la popolazione italiana. Questo è ciò di cui vogliamo parlare, ma non per incutere timore, come purtroppo fanno molti in questi giorni, ma per comprendere quali sono le esigenze e le priorità in questo difficile momento in cui tutti dobbiamo stare uniti per uscire vincitori da questa battaglia.
Il numero di contagiati, guariti o deceduti nel nostro Paese
è in costante aggiornamento; nel giro di pochi istanti, tutto può cambiare, senza nemmeno darci il tempo di rendercene conto. Non sono solo numeri, qui si parla di esseri umani, di cittadini con diritti comuni, tra cui, primo tra tutti, il diritto alla vita. Siamo tutti coinvolti, non conta se vivo in Lombardia o in Sicilia, se sono un politico o un semplice operaio, il virus non conosce eccezioni. Penso quindi sia giusto innanzitutto per dovere morale, fermarci un attimo e riflettere su come e cosa fare, per tentare di ristabilire un ordine in questo caos. Sicuramente ognuno di noi ha ormai la testa piena di campagne pubblicitarie, servizi ai telegiornali e quant’altro riguardante questo argomento; tra le principali regole da seguire, ci viene detto di lavarci di frequente le mani e di dedicarci accuratamente all’igiene nostra e di tutto ciò che ci circonda, cosa che penso sinceramente dovrebbe essere abbastanza scontata e sottintesa nel 2020. Penso invece bisogni concentrarsi sul combattere l’ignoranza e la chiusura mentale della gente; il Governo ci chiede di restare a casa, il Ministero della Salute di evitare i contatti ravvicinati e di mantenere una distanza di sicurezza, e tutto quello che sappiamo fare NOI, perché in fondo siamo tutti uguali, è lamentarci e nient’altro. La situazione sta davvero degenerando, non dobbiamo spaventarci, perché questo non porterebbe a niente, ma non dobbiamo nemmeno essere superficiali, non è giusto per gli altri e, in fondo, non lo è nemmeno per noi. Ai nostri nonni e bisnonni veniva chiesto di andare in guerra, a noi ci stanno solo chiedendo di rimanere a casa nostra, continuando a godere delle nostre comodità e facendo solo un piccolo sacrificio in confronto a tutto. Parlo in particolare ai giovani, mi rivolgo a loro, che come me magari si sentiranno imprigionati dentro con l’impossibilità di uscire con gli amici anche solo per una semplice passeggiata in centro: ragazzi, teniamo duro, ognuno di noi dentro di sé sa di alimentare un senso di responsabilità e di maturità nei confronti della propria vita, beh è arrivato il momento di manifestarla, di non tirarci indietro e di collaborare. Prima lo facciamo, prima ci sveglieremo da questo incubo, perché altro non è, e potremo ritornare alla nostra normalità. D’altronde, non ci resta che sognare quel momento, quel giorno in cui andare a scuola, a lavoro, in palestra, al supermercato, ci sembrerà così bello da comprendere, forse per la prima volta, l’importanza di queste gesti che da sempre abbiamo considerato banali. Potremo ritornare ad abbracciarci, a baciarci, a spingerci e a scherzare; a farci i selfie tutti vicini come siamo abituati a fare, a sentire il respiro della persona che più amiamo quasi legato al nostro. Dobbiamo fare il possibile, perché non possiamo farci battere, dobbiamo essere più forti del virus, non solo per salvaguardare ognuno di noi, ma anche per tutte quelle povere persone, che purtroppo a causa dell’età avanzata o di una patologia preesistente, non hanno potuto avere la nostra stessa forza e sono usciti sconfitti da questa battaglia. Non dobbiamo arrenderci, ANDRA’ TUTTO BENE.


Alessia Cicero- classe IV T1