Restiamo e resistiamo
realizzato da Alessia Cicero |
Nessuno è ipoteticamente escluso dal contagio da Coronavirus, noto anche
come COVID-19, una terribile pandemia che sta mettendo a grave rischio tutta la
popolazione italiana. Questo è ciò di cui vogliamo parlare, ma non per incutere
timore, come purtroppo fanno molti in questi giorni, ma per comprendere quali
sono le esigenze e le priorità in questo difficile momento in cui tutti
dobbiamo stare uniti per uscire vincitori da questa battaglia.
Il numero di contagiati, guariti o deceduti nel nostro Paese
è in
costante aggiornamento; nel giro di pochi istanti, tutto può cambiare, senza
nemmeno darci il tempo di rendercene conto. Non sono solo numeri, qui si parla
di esseri umani, di cittadini con diritti comuni, tra cui, primo tra tutti, il
diritto alla vita. Siamo tutti coinvolti, non conta se vivo in Lombardia o in
Sicilia, se sono un politico o un semplice operaio, il virus non conosce
eccezioni. Penso quindi sia giusto innanzitutto per dovere morale, fermarci un
attimo e riflettere su come e cosa fare, per tentare di ristabilire un ordine
in questo caos. Sicuramente ognuno di noi ha ormai la testa piena di campagne
pubblicitarie, servizi ai telegiornali e quant’altro riguardante questo
argomento; tra le principali regole da seguire, ci viene detto di lavarci di
frequente le mani e di dedicarci accuratamente all’igiene nostra e di tutto ciò
che ci circonda, cosa che penso sinceramente dovrebbe essere abbastanza
scontata e sottintesa nel 2020. Penso invece bisogni concentrarsi sul
combattere l’ignoranza e la chiusura mentale della gente; il Governo ci chiede
di restare a casa, il Ministero della Salute di evitare i contatti ravvicinati
e di mantenere una distanza di sicurezza, e tutto quello che sappiamo fare NOI,
perché in fondo siamo tutti uguali, è lamentarci e nient’altro. La situazione
sta davvero degenerando, non dobbiamo spaventarci, perché questo non porterebbe
a niente, ma non dobbiamo nemmeno essere superficiali, non è giusto per gli
altri e, in fondo, non lo è nemmeno per noi. Ai nostri nonni e bisnonni veniva
chiesto di andare in guerra, a noi ci stanno solo chiedendo di rimanere a casa
nostra, continuando a godere delle nostre comodità e facendo solo un piccolo
sacrificio in confronto a tutto. Parlo in particolare ai giovani, mi rivolgo a
loro, che come me magari si sentiranno imprigionati dentro con l’impossibilità
di uscire con gli amici anche solo per una semplice passeggiata in centro:
ragazzi, teniamo duro, ognuno di noi dentro di sé sa di alimentare un senso di
responsabilità e di maturità nei confronti della propria vita, beh è arrivato
il momento di manifestarla, di non tirarci indietro e di collaborare. Prima lo
facciamo, prima ci sveglieremo da questo incubo, perché altro non è, e potremo
ritornare alla nostra normalità. D’altronde, non ci resta che sognare quel
momento, quel giorno in cui andare a scuola, a lavoro, in palestra, al
supermercato, ci sembrerà così bello da comprendere, forse per la prima volta,
l’importanza di queste gesti che da sempre abbiamo considerato banali. Potremo
ritornare ad abbracciarci, a baciarci, a spingerci e a scherzare; a farci i
selfie tutti vicini come siamo abituati a fare, a sentire il respiro della
persona che più amiamo quasi legato al nostro. Dobbiamo fare il possibile,
perché non possiamo farci battere, dobbiamo essere più forti del virus, non
solo per salvaguardare ognuno di noi, ma anche per tutte quelle povere persone,
che purtroppo a causa dell’età avanzata o di una patologia preesistente, non
hanno potuto avere la nostra stessa forza e sono usciti sconfitti da questa
battaglia. Non dobbiamo arrenderci, ANDRA’ TUTTO BENE.
Alessia Cicero- classe IV T1