giovedì 31 dicembre 2020

Nella vita niente è scontato e nulla è eterno

2020: un anno da dimenticare

Immagine tratta dal web
Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po'
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei partito c’è una grossa novità,
l’anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va.
 
Finalmente anche quest’anno volge al termine. È stato un anno anomalo e difficile per tutti ed è sicuramente da dimenticare.
Come tutti sappiamo, dal 4 marzo la nostra vita non è stata più la stessa a causa del Covid-19 che ha portato tanto dolore e tristezza e che si è portato via anche troppe persone, in alcuni casi giovani, in altri un po' meno, ma pur sempre persone. Questo virus ci ha tolto tante cose o forse quasi tutto, però, ci ha fatto apprezzare ancora di più ciò che abbiamo e ciò che ci è mancato: ci ha fatto apprezzare il piacere di stare in famiglia, ci ha fatto capire quanto importanti siano i nostri parenti, ci ha fatto apprezzare quella libertà, che per qualche mese ci è mancata, e che ancora oggi non abbiamo riacquistato del tutto, ci ha fatto apprezzare la presenza della scuola, dei nostri amici, dei nostri compagni e perfino dei nostri insegnanti.
Ci ha concesso del tempo per noi stessi, nonostante facessimo didattica a distanza, ci ha concesso del tempo per riflettere e per comprendere ciò che non avevamo capito in passato e che forse mai avremmo capito. Ma il Covid-19 ci ha anche concesso una musica che di solito non riusciamo ad ascoltare perché siamo tutti troppo presi dai nostri impegni, dalla fretta e dalla frenesia di ogni giorno. Questo virus ci ha concesso il silenzio. Secondo me anche il silenzio è musica e questa ci porta a meditare, a riflettere e ci insegna che a volte dovremmo fermarci per ritrovare noi stessi.
 
Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
porterà una trasformazione
e tutti quanti stiamo già aspettando…
 
Il 2020 è sicuramente stato un anno tragico, pieno di morte e desolazione, pieno di divieti, ma si chiude con qualcosa che ci dà una speranza, quella di poter tornare presto alla vita di tutti i giorni. Quest’anno si chiude con un vaccino contro il Covid-19. Io vedo questo vaccino come uno spiraglio di luce, una luce che si riaccende dopo un anno di buio pesto, come la speranza di riacquistare presto la libertà, di poter recuperare il tempo perso con i nostri parenti, soprattutto con i nostri nonni, facendo però sempre attenzione perché sono persone fragili.
Spero che con questo vaccino potremo tornare a goderci la nostra vita, quella vita che si è fermata il 4 marzo: quella vita frenetica che tanto ci manca.
Questo virus mi ha insegnato tanto, anche se ha lasciato dei segni, forse indelebili. Mi ha insegnato che nella vita niente è scontato e nulla è eterno, che bisogna dare un peso alle cose e alle persone, che tutto può svanire in un secondo e, soprattutto, che la felicità sta nelle piccole azioni, in ciò che dai e non in ciò che ricevi.
 
L’anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto preparando, è questa la novità.
 
L’anno che verrà, Lucio Dalla
                                                     

                                                                                                      Alessia Antoci - Classe 4^ S1