Riflessioni sull'accoltellamento di Marta Novello
Immagine tratta dal web Marta Novello |
Marta Novello, ventiseienne, è stata accoltellata a Treviso
da un sedicenne, badate bene, un sedicenne mentre faceva una comunissima
passeggiata.
Come è possibile che un ragazzetto (“ca ancora fa fietu ri
latti”) possa avere tutto questo rancore e abbia potuto accoltellare una
ragazza che avrebbe potuto essere sua sorella?
Per quale motivo questo "abominevole ragazzino" ha tutto questo rancore a questa età? Come mai possedeva un coltello di quel
diametro con cui ha infilzato alla povera ragazza ventisei coltellate? Da dove
ha preso spunto per compiere un'atrocità del genere? Che educazione ha avuto, i
genitori dove sono stati? La scuola che esempio gli ha lasciato?
Queste domande sono domande di un semplice coetaneo che non
riesce a capacitarsi che possa essere accaduta un'atrocità del genere.
Ma l'altra notizia di una gravità inedita è la seguente: il
Maresciallo dichiara che il sedicenne è un soggetto che è già stato segnalato alle Forze
dell’Ordine. Credevo di aver udito male, no avevo sentito bene. Se a 16 anni
sei stato già segnalato, a che età hai iniziato a delinquere? Ed è possibile
che in una società altamente evoluta alcuno non si sia accorto che un bambino
andava seguito ed aiutato? Per quale motivo sono stati istituiti i Servizi
Sociali se non per evitare che accadano atrocità del genere.
Da sempre ci inculcano che noi cittadini dobbiamo avere
fiducia nello Stato e nelle istituzioni, pienamente d'accordo, ma esigo che
qualche emerito altolocato mi spieghi (ammesso sia vero che lo Stato è
presente), come sia potuta accadere un'atrocità del genere e di chi sia la
colpa.
Ci lamentiamo perché la natalità è drasticamente scesa,
sbagliamo enormemente ad affermare ciò. È un'ottima notizia che non vivano
bambini in codesta maledettissima società.
Mi scuso con i nascituri che dovranno vivere nelle atrocità
che purtroppo erediteranno da questa società, ahimè purtroppo non vedo uno spiraglio
di luce.
La cosa che mi fa incazzare maledettamente è che, in fondo
in fondo, la mia fascia d'età non è stata educata così male. Perché la fascia
prettamente adolescenziale odierna ha tutta questa crudeltà addosso? In questi
anni saranno stati creati videogiochi pieni di violenza? Da dove proviene tutta
questa violenza?
Purtroppo a tutte queste domande non riesco a fornire una
risposta. Posso soltanto ammettere che sono ampiamente avvilito, amareggiato e
ampiamente preoccupato per le future generazioni.
Nele Vernuccio